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Il turismo regge. Ma c'è molto da fare

Il neoassesore Giuseppe Della Fina ha idee chiare. Allargare l'area di attrazione turistica costruendo una rete stertta con le zone limitrofe all'Umbria. E poi il problema del Muese Greco, che potrebbe divenire risorsa

foto di copertina

Il 2006 è stato un anno, per il turismo di Orvieto e dell'Orvietano, con tutti segni positivi, arrivi, presenze, aumento degli stranieri e soddisfazione delle strutture alberghiere ed extralberghiere. Sono abbastanza confortanti anche i dati dei primi mesi del 2007 e la sensazione è che, nonostante una crisi economica percettibile da tutti, il turismo nostrano non soffrirà.

Alcuni dati chiave per comprendere i flussi, quelli offerti da alcuni monumenti "sintomatici", come Museo Greco, Pozzo di san Patrizio, Museo Faina, Torre del Moro, ci segnalano un trend senza scosse rispetto al 2006.   

Dai dati che seguono è escluso la carta unica per fornire dati omogenei, in quanto i conteggi relativi al 2007 (1° semestre) sono ancora in corso. .

Museo Greco
anno 2006  gennaio/giugno 773
anno 2007 gennaio/giugno  778
Pozzo S. Patrizio
anno 2006 gennaio/giugno  62351
anno 2007 gennaio/giugno  65973
Museo Faina (esclusa carta unica)
anno 2006 gennaio/giugno 6260
anno 2007 gennaio/giugno 5839
Torre del Moro (esclusa carta unica)
anno 2006 gennaio/marzo  1100
anno 2007 gennaio/marzo  1417
anno 2006 gennaio/giugno 5798

"Al di là di un punto in più o in meno- sostiene l'assessore al turismo Giuseppe Della Fina- dobbiamo prendere atto di una trasformazione del turismo a cui ci dobbiamo allineare per non perdere il passo. Ormai i turisti non vogliono un monumento o un museo o una mostra, ma un insieme che possa offrire arte, cultura, paesaggio, enogastronomia, relax, benessere, sport. E altro ancora. In questa prospettiva il nostro Duomo, paradossalmente, non basata più. E' necessario allargare l'attenzione dell'offerta della città di Orvieto agli altri comuni dell''Orvietano in modo organico, e poi verso il Viterbese, soprattutto Bolsena, e il Grossetano, Saturnia, e la Bassa Toscana, Cetona. Questa, ma sono soltanto accenni, potrebbe essere una rete rispondente ad un turismo medio alto disponibile a fermarsi due-tre giorni. Ed è il fine che perseguiamo.

Giuseppe Della Fina ha le idee chiare e come sempre, in un italiano senza inflessioni politichesi, affronta anche la questione spinosa del Museo Emilio Greco, che con difficoltà supera le mille presenze annue o giù di lì.

"Ci sono due interventi possibili, senza che uno escluda l'altro- sostiene l'assessore-. Il primo, semplice ma senza prospettive, è agganciare il biglietto ad un monumento forte, come il Pozzo di San Patrizio. Il secondo è ritornare allo spirito con cui fu istituito il muse Greco e quindi renderlo cuore vitale di iniziative rivolte all'arte moderna e contemporanea. Questo è più difficile, richiede tempo e energie, ma credo sarebbe una risposta al problema a lungo termine, almeno da tentare".

 

Insomma, nonostante qualche lamentela negli operatori, che comunque è fisiologica, e in attesa dei dati del prossimo trimestre, tutto fa pensare che anche quest'anno ce l'abbiamo fatta.

 

Pubblicato il: 06/08/2007

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