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Incidenti stradali. Applicare con rigore le regole esistenti

I responsabili regionali in conferenza stampa per parlare della sicurezza sulle strade e per dare risposte al preoccupante fenomeno degli incidenti che, nelle ultime settimane, hanno provocato in Umbria decine di morti e centinaia di feriti

Per risolvere la piaga degli incidenti stradali, norme e strumenti ci sono: devono solo essere utilizzati con rigore e chiarezza. Servono, inoltre, investimenti infrastrutturali e migliori controlli, campagne più incisive di educazione e sensibilizzazione, ma è il fattore umano l'elemento decisivo, perché oltre il 50 percento degli incidenti può essere evitato con una maggiore attenzione da parte di automobilisti ed utenti della strada, prima e durante la guida.

È quanto è emerso nel corso di una conferenza-stampa, che si è tenuta giori fa a Perugia, nella sala Giunta di palazzo Donini (presenti l'assessore regionale alla Mobilità Giuseppe Mascio, i presidenti degli "Automobil Club" di Perugia e Terni, Ruggero Campi e Andrea Bartolini, il direttore regionale "Aci Umbria" Ildo Bonifazi), organizzata per parlare della sicurezza sulle strade e per dare risposte al preoccupante fenomeno degli incidenti che, nelle ultime settimane, hanno provocato in Umbria decine di morti e centinaia di feriti.
Ogni anno, in base ai dati, sulle strade italiane muoiono oltre 5mila persone (circa 15 persone al giorno), ed è proprio nel periodo delle vacanze che si registra il più alto numero di incidenti stradali, con un consistente numero di morti e feriti. Ma la sicurezza stradale non è solo un problema estivo, né può riassumersi soltanto nelle stragi del sabato sera. La realtà - è stato detto - è che l'Italia continua a non affrontare in modo adeguato un'emergenza quotidiana, che ha un costo sociale spaventosamente alto, con il risultato che siamo lontani dalla media europea e dall'obiettivo indicato dall'UE di ridurre del 50 per cento gli infortuni stradali entro il 2010. Gli altri paesi europei - è stato sottolineato - sono molto più avanti rispetto al nostro: la Francia ha già raggiunto l'obiettivo, ma ha potuto contare su 8 milioni di controlli sulle strade, solo nell'ultimo anno.

"In Umbria - ha detto l'assessore Mascio - gli incidenti stradali stanno diminuendo, ma difficilmente potremo raggiungere l'obiettivo del 2010 imposto dall'Europa. Sul monitoraggio della sicurezza e degli incidenti - ha aggiunto - il nostro modello è quello della Regione Campania, che in questi mesi ha ottenuto risultati eccellenti".  In merito allo situazione delle strade umbre, Mascio ha sottolineato che "in Umbria i progetti sono tanti, con investimenti pari a mille 700milioni di euro" e che, anche a proposito della E45 ("per la quale occorre rilanciare un confronto in Consiglio regionale"), anziché parlare di vincoli "è necessario intervenire con attenzione sulla qualificazione e la messa in sicurezza dell'infrastruttura".
Per i responsabili dell'Aci "le leggi a garanzia della sicurezza stradale ci sono, il problema è che servono a poco se poi non sono spiegate ai cittadini e applicate con intelligenza e rigore". Occorre, dunque, una nuova cultura, far crescere in tempo ragionevole le coscienze. Gli incidenti  rappresentano una vera e propria emergenza sociale, che esige risposte adeguate ed una mobilitazione straordinaria dell'intera società civile. Non servono ulteriori inasprimenti pecuniari delle sanzioni amministrative, piuttosto - è stato detto in conferenza stampa - è necessaria una concreta e individuabile presenza delle Forze dell'ordine sulle strade, finalizzata alla prevenzione e non solo alla repressione". Una pattuglia visibile, ai fini della sicurezza stradale, secondo l'Aci, è molto più utile di un autovelox nascosto.

Sono cinque, per l'Aci, le regole che possono garantire un viaggio sereno e sicuro: dedicare appena un minuto ad un controllo generale del mezzo; evitare alcolici e farmaci prima di guidare; assicurare i bambini al seggiolino e allacciare le cinture di sicurezza anche sui sedili posteriori; non parlare al telefono cellulare senza auricolare o "vivavoce"; adeguare la velocità alle caratteristiche della strada e rispettare le distanze di sicurezza. 
L'Aci regionale e gli Automobil Club provinciali di Perugia e Terni hanno anche richiamato l'attenzione sull'importanza e l'attualità delle proposte scaturite durante la settimana mondiale per la sicurezza stradale (svoltasi ad aprile in Umbria) e che, se integralmente attuate, potranno rappresentare una svolta decisiva nelle politiche regionali per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti stradali. In particolare, secondo l'Aci, è necessario costituire un Osservatorio regionale per l'educazione e la sicurezza stradale, articolato nelle due Province di Perugia e Terni e nei Comuni umbri, istituire un servizio regionale di "info-mobilità" che garantisca una informazione efficace e moderna ai cittadini, aggiornare la normativa regionale in materia di mobilità sostenibile e di sicurezza stradale, anche valutando la possibilità di predisporre un Testo Unico. Tra le misure sollecitate alle istituzioni, ci sono, inoltre, quelle di dare adeguato sostegno al Centro regionale per la sicurezza, che sarà costruito su iniziativa dell'Aci di Perugia all'interno dell'Autodromo di Magione e la predisposizione, in ogni Comune, di un progetto per la mobilità, con una apposita voce di bilancio a garanzia dell'obbligo di reinvestire nella sicurezza stradale parte delle risorse finanziarie derivanti dalle contravvenzioni.
Infine, sulle tematiche della sicurezza stradale, l'Aci ha auspicato il più ampio coinvolgimento del mondo dell'associazionismo (dalle discoteche ai centri sociali e culturali per anziani e per giovani, dalle scuole all'Università della Terza Età).
A garanzia della tranquillità di quanti, in questi giorni di intenso traffico, si stanno mettendo in viaggio, è attivo, come sempre, il numero verde dell'"Aci" (803.116), al quale risponde 24 ore su 24 una "task force" di 5mila operatori, con mille centri di intervento e 3mila mezzi di soccorso.

Pubblicato il: 07/08/2007

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