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Gli occhi del San Raffaele di Milano sul vecchio ospedale

Così dice Carlo Perali, presidente di Assocommercio, che ha accompagnato in visita dell'immobile due manager interessati. Ma l'Amministrazione lo ignora completamente

foto di copertina

Sull'ex ospedale di piazza Duomo ha posato gli occhi il San Raffaele di Milano. La visita di qualche tempo fa alla struttura, attualmente sede del Centro Studi, da parte di due manager incaricati dall'ospedale milanese di prendere visione dell'immobile, sarebbe quindi tutt'altro da sottovalutare. La destinazione dell'ex nosocomio orvietano è una partita ancora tutta aperta e il suo utilizzo non sarebbe limitato a semplice centro di benessere, come era stata la proposta iniziale sostenuta da Asscommercio, bensì un centro di novità assoluta in cui le malattie vengono curate con diagnosi precoce grazie all'aiuto di tecniche all'avanguardia. "Tale progetto - afferma il presidente di Assocmmercio, Carlo Perali - si inserisce tra le punte più avanzate della sanità europea e a confermarlo non sono le solite voci della gente ma il San Raffaele di Milano. Si tratta di un'occasione irripetibile - aggiunge - che non possiamo permetterci di perdere anche se i nostri sforzi non sono stati ancora ripagati da altrettanta consapevolezza ed attenzione da parte dei politici locali. Infatti sembra che non sia stato compreso che tale progetto non riguarda soltanto il futuro dell'ex ospedale, bensì della città intera con un rilancio della nostra economia e l'apporto di nuovi posti di lavoro". Addirittura si starebbe parlano di fanta-medicina, un centro dotato di tecnologie e mezzi super all'avanguardia, molto più vicino all'impostazione di un centro benessere piuttosto che di un ospedale. "Potrebbe diventare  una meta  a portata di mano anche per noi - sostiene Perali - grazie soprattutto all'interessamento di alcuni orvietani non residenti che con le loro conoscenze hanno stabilito una via preferenziale con l'istituto milanese, permettendo così di uscire da quel tunnel di dubbio e di apatia in cui da sempre ristagna la  nostra povera realtà".   

 

 

Pubblicato il: 31/07/2007

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