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Stagione venatoria. Accordi per la mobilità venatoria e caccia al cinghiale

Gli accordi per la mobilità sono stati sottoscritti con le Province di Viterbo, Rieti e Roma, con largo anticipo rispetto allo scorso

Accordi per la mobilità venatoria e caccia al cinghiale sono stati questi, soprattutto, gli argomenti affrontati dal presidente della Provincia di Terni, Andrea Cavicchioli, e dall'assessore alla "Caccia", Gianni Pelini, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta ieri a Palazzo Bazzani, cui hanno partecipato anche il presidente dell'Ambito territoriale di caccia n°3, Giovanni Eroli, ed una folta rappresentanza delle associazioni venatorie. Gli accordi per la mobilità - è stato detto- sono stati sottoscritti con le Province di Viterbo, Rieti e Roma, con largo anticipo rispetto allo scorso. "E' evidente -hanno affermato il presidente Cavicchioli e l'assessore Pelini- che l'obiettivo raggiunto ha consentito di fornire certezze e di ribadire i positivi risultati già consolidati che, oltre alla mobilità tramite teleprenotazione, daranno la possibilità ai cacciatori ternani ed umbri di usufruire di secondi ambiti e delle residenze venatorie richieste. Si confermano, in linea di massima, gli accordi passati con un sensibile aumento per i cacciatori umbri dei posti disponibili. Questo risultato è stato possibile  -hanno proseguito-  grazie ad un calendario venatorio che si avvicina molto a quelli della Toscana e del Lazio". Ciò ha consentito di ottenere dalla Regione Lazio 200 posti giornalieri per la caccia alla selvaggina migratoria dal 1° ottobre con il sistema delle teleprenotazioni, passando da 1.000 a 1.200 i posti disponibili. "E' chiaro, quindi  -hanno ribadito i due amministratori di Palazzo Bazzani-  che le province umbre avranno una maggiore disponibilità di accesso rispetto alla passata stagione venatoria". Resta ancora qualche disomogeneità nei calendari venatori per quanto riguarda l'apertura della caccia al cinghiale, rispetto alla quale la Provincia di Terni aveva chiesto alla Regione Umbria di uniformare anche questa parte del calendario, cosa che non è stato possibile attuare. Per cui l'apertura a questa specie in Umbria rimane fissata al 1° ottobre, mentre nelle regioni limitrofe al 1° novembre. Considerato che la Regione dell'Umbria in queste ultime due stagioni ha già intrapreso la strada della omogeneità dei calendari, Cavicchioli e Pelini si sono dichiarati convinti che "anche questo obiettivo sarà centrato nella prossima stagione venatoria. Continueremo a lavorare in questa ottica affinché non si registrino più difformità delle politiche venatorie tra Regioni e Province che insistono su territori contigui". Tra le novità introdotte il nuovo tesserino venatorio, la piena applicazione del regolamento della caccia al cinghiale ed il nuovo piano faunistico provinciale.

Pubblicato il: 31/07/2007

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