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Assegnate la 'Bandiera arancione a 9 comuni umbri

Il touring club irtaliano cedrtifica così un turismo ambientale sostenibile. Nessun cimune dell'Orvietano ha la bandiera. Ma Bolsena sì

Sono nove i comuni umbri (Bevagna, Città della Pieve, Montefalco, Montone, Norcia, Panicale, Spello, Trevi e Vallo di Nera) che si fregeranno (primi in Umbria) delle "Bandiere Arancioni", il marchio di certificazione turistico-ambientale che il "Touring Club Italiano" riconosce alle piccole località dell'entroterra (con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti) che hanno dimostrato di saper conservare, valorizzare e promuovere il proprio patrimonio storico, culturale e ambientale  e che offrono al turista un'accoglienza di qualità. La cerimonia di assegnazione si è tenuta stamani a Perugia (sala Fiume di Palazzo Donini), alla presenza di Marco Girolami (direttore delle attività associative e territorio del "Tci"), di dirigenti della Regione Umbria (partner dell'iniziativa) e di rappresentanti dei comuni interessati.
Valorizzazione del patrimonio culturale, tutela dell'ambiente, cultura dell'ospitalità,  completezza dei servizi di informazione,  accessibilità alle località, mezzi di trasporto e di mobilità interna, qualità della ricettività e della ristorazione, offerta di produzioni agroalimentari e artigianali tipiche sono alcuni degli elementi chiave per ottenere il marchio, secondo il "Modello di Analisi Territoriale" (M.A.T.) messo a punto dal "Touring Club". In Umbria ci sono altri 68 comuni con meno di 15mila abitanti che potenzialmente potrebbero fregiarsi del marchio di eccellenza della "Bandiera Arancione". Per loro è a disposizione   un piano di miglioramento, elaborato dal Touring,  per adeguarsi agli standard richiesti.
Il marchio, che ha la durata di due anni ed è subordinato al mantenimento dei requisiti, consente l'entrata nel "network" delle "Bandiere Arancioni" - ha sottolineato il Girolami - e prevede "importanti occasioni di visibilità, attraverso la numerosa pubblicistica, i molti altri canali di comunicazione Touring, le  iniziative e gli strumenti di promozione creati 'ad hoc' per le località certificate. Il Touring, con circa mezzo milione di soci e quasi un milione e mezzo di lettori delle sue pubblicazioni - ha spiegato - da sempre opera per lo sviluppo del turismo di qualità e per la valorizzazione delle risorse e del patrimonio culturale e ambientale italiano. Le "Bandiere arancioni" - ha detto - sono tra gli strumenti con i quali l'associazione offre alle località uno strumento di promozione ed ai turisti una garanzia di qualità. L'Umbria, per la sua collocazione geografica - ha concluso il responsabile del Touring - potrebbe essere un simbolo delle 'Bandiere arancioni' del futuro".
"Il riconoscimento delle 'Bandiere Arancioni' per i nove comuni - ha detto a margine dell'iniziativa Ciro Becchetti, direttore allo Sviluppo economico e alle attività produttive della Regione Umbria -  è un passo importante. Ora occorre che pubblico e privato si impegnino per aumentarne il numero. D'altra parte, la ricerca della qualità e dell'eccellenza - ha aggiunto - è il centro di riferimento dell'intera politica regionale e questa iniziativa va proprio in questa direzione".
Ideata nel 1998 dal Touring assieme alla Regione Liguria, la "Bandiera Arancione" si giova dal 2001 del patrocinio dell'Enit (Ente Nazionale per il Turismo) e del riconoscimento da parte dell'Organizzazione Mondiale del Turismo "quale unica esperienza italiana di successo nel campo del turismo sostenibile". Con quelli umbri, salgono a 142 i comuni "arancioni" in Italia, distribuiti in 17 regioni, con la più grande concentrazione in Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Liguria, Marche. I 9 comuni dell'Umbria si aggiungono a realtà importanti come Marostica, Busseto e Castrocaro, Bagno di Romagna, Gradara e S. Leo, Anghiari, Certaldo, Cetona, Collodi, Massa Marittima, Montalcino, Montepulciano, Pienza, San Gimignano, Volterra e Vinci, Tuscania e Bolsena. 

Pubblicato il: 26/07/2007

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