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Frellica. Trasformismo nella politica orvietana

L'ex assessore non ne passa una all'amministrazione e torna a parlare di una profonda crisi politica di cui ripercorre le tappe fondamentali in un quadro quanto mai incerto

foto di copertina

ORVIETO - "Assistiamo a trasformismi senza precedenti nella politica orvietana, di fronte al fragoroso silenzio - assenso dei partiti di sinistra della maggioranza".  Sui recenti "salti di campo" andati in scena nel panorama politico locale interviene Massimo Frellicca.  

L'ex assessore, dopo essersene andato sbattendo la porta, non ne passa una all'amministrazione e torna a parlare di una profonda crisi politica di cui ripercorre le tappe fondamentali in un quadro quanto mai incerto. 

I meccanismi innescati per l'esponente di Sinistra democratica portano come unico risultato quello di "allontanare i cittadini dalla politica". Nella lettura di Frellicca la colpa è ancora una volta del nascituro Pd. "I ruoli strategici nel partito democratico - afferma -  saranno stabiliti dalla forza numerica che sarà manifestata dai Democratici di sinistra da un lato e dalla Margherita dall'altro lato e, siccome il "campionato" è iniziato da tempo, si sta facendo "campagna acquisti" per poter conquistare più punti possibili prima della finale del 14 ottobre".

Di seguito il testo integrale del documento diffuso da Massimo Frellicca.

"Credo che il trasformismo sia il male più insidioso della politica ed oggi rappresenta anche la più importante insidia ad un bipolarismo serio dai confini netti, un bipolarismo fondato su chiare opzioni ideali ed etiche a cui devono corrispondere progetti e programmi.

In questi ultimi mesi, ad Orvieto, stiamo assistendo alla distruzione di quei concetti morali che hanno sempre contraddistinto la politica nella nostra città, mai era avvenuto che politici e consiglieri di centro-destra transitassero nel centro-sinistra, assumendo ruoli strategici per la città.

Si può certo cambiare idea, maturare nuove convinzioni ma in questo caso siamo di fronte ad altro che mi fa ricordare (si fa per dire), l'accordo politico di De Pretis e Minghetti alla vigilia delle elezioni dell'ottobre del 1882, costruito con il fine di unire le forze dei moderati di sinistra e destra contro l'estrema sinistra, contro il socialismo e la classe operaia e contadina. E' da quelle esperienze che nasce il termine "Trasformismo" che lo storico  Molinari così commenta: "nel trasformismo si manifestava il venir meno dell'antico contrasto di principi tra destra e sinistra storica".

Nel tentativo di analizzare questa fase politica forse c'è anche altro e allora l'analisi diventa molto più semplice: la nascita del Partito Democratico. I ruoli strategici nel Pd saranno stabiliti dalla forza numerica che sarà manifestata dai Ds da un lato e dalla Margherita dall'altro lato e, siccome il "campionato" è iniziato da tempo, si sta facendo "campagna acquisti" per poter conquistare più punti possibili prima della finale del 14 ottobre.

Ad Orvieto mai un consigliere di centro-destra, come Massimo Morcella, eletto nella lista di Forza Italia, quindi con un programma alternativo a quello di Mocio, era passato nella maggioranza di centro-sinistra; ricordo che nella consigliatura '95-'99 per la questione Tedeschini, storia neanche troppo simile a quella di Morcella, il Partito Popolare fu costretto ad uscire dalla maggioranza, ricordo anche che il compianto consigliere di minoranza Lamberto Brencio,  eletto nello lista del "Polo" Ccd, An, Fi, pur condividendo nella parte finale della consigliatura il programma della maggioranza, rimase nei banchi dell'opposizione, perché lì era stato eletto.

A tre anni dalle elezioni amministrative, nell'Amministrazione Comunale di Orvieto siamo di fronte a una crisi politica senza precedenti: il Consigliere di Rifondazione Comunista Giancarlo Imbastoni (oggi Sinistra Critica), prima è uscito da Rc e, nell'ultimo Consiglio Comunale, rompendo con la maggioranza e soprattutto con il Sindaco Mocio (anche lui), si è seduto sugli scranni dell'opposizione; i primi due eletti nella lista dei Democratici di Sinistra, Carpinelli e Germani si sono dimessi, inoltre nella giunta Mocio, su sette assessori quattro si sono dimessi o si sono fatti revocare le deleghe (come il sottoscritto); per concludere ma molto ho tralasciato, ci sono i casi Fella di Alleanza Nazionale e Stella candidato nel 2004 nella lista "Orvieto Provincia", in opposizione alla candidatura e al programma elettorale di Mocio, transitati in Rpo, altri esempi di trasformismi che non hanno precedenti nella politica orvietana. La cosa forse più grave di tutto questo è rappresentato da un  silenzio-assenso fragoroso dei partiti di sinistra della maggioranza.

Allora ecco come si spiega l'allontanamento dalla politica e in alcuni casi il disgusto verso alcuni politici, le contrarietà da parte di sindacati e associazioni, delle parti sociali, allora ecco come si spiega l'assenteismo da parte dei cittadini nelle varie tornate elettorali.

La gente vuole coerenza, serietà, continuità, programmi partecipati e condivisi. Il centro-sinistra orvietano ha due anni per recuperare la crisi politica in corso, buon lavoro a tutti noi".

 

Pubblicato il: 17/07/2007

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