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NOTIZIE CORSIVI

Ecco la versione definitiva del documento aprovato ieri in consiglio

Il documento intende coordinare quanto deciso dal Consiglio Comunale, in merito all'aggiornamento delle linee d'indirizzo per il Centro Storico con quanto recentemente dichiarato in fase di question-time in ordine alla rifunzionalizzazione del complesso immobiliare ex Caserma Piave.
L'elemento caratterizzante il presente aggiornamento rispetto alla riqualificazione della Caserma Piave, sono le linee di indirizzo stabilite dal Consiglio Comunale a partire dal  2003 e il lavoro fatto da R.P.O. nel periodo in cui è stata in carica, fino alla presa d'atto del Consiglio Comunale del   Business Plan, avvenuto il 22/06/05.

Come è noto  alcune parti del complesso della ex caserma saranno utilizzate per fini pubblici:
· l'edificio ex infermeria conterrà il palazzo delle istituzioni. In esso saranno trasferiti, entro il corrente anno, alcuni degli uffici comunali che attualmente sono collocati in edifici di proprietà privata per i quali il comune paga l'affitto;
· l'edificio ex mensa sarà ceduto alla ASL4 per la realizzazione del palazzo della salute, dove saranno accentrati tutti i servizi e gli uffici sanitari del  Centro Storico. Il relativo accordo di programma è stato già approvato dalla Regione dell'Umbria.
Per la restante parte del complesso  sembra necessario sintetizzare alcune riflessioni.
Con riferimento a quello che deve essere realizzato all'interno della ex caserma, pur nel rispetto delle direttrici funzionali di intervento, peraltro definite dal Consiglio Comunale, è necessario stabilire le corrette modalità di approccio al mercato.
A tale scopo sarà formato un gruppo di lavoro costituito, oltre che da professionalità interne all'amministrazione, come il segretario generale, il dirigente del settore tecnico e il responsabile dell'ufficio urbanistico, da  esperti nel campo della finanza, nell'urbanistica dei centri storici,nella partecipazione,  e negli interventi infrastrutturali.
Con riferimento, poi, alla procedura di selezione dell'operatore, quest'ultima si articolerà in diverse fasi:
1) Redazione di un documento preliminare per sondare il mercato ed allertare eventuali  imprenditori interessati.
 Questo documento (in gergo Teaser) dovrà contenere delle informazioni di massima sul complesso immobiliare della Piave, i criteri progettuali e gli scopi che si prefigge l'Amministrazione Comunale.
Ad esempio, promuovere un progetto che crei le condizioni per un rinnovato sviluppo economico ed occupazionale della città, nel rispetto della consistenza architettonica e dimensionale, e della conservazione e valorizzazione della valenza storica del complesso immobiliare, da inserire nel contesto cittadino;

2) Pubblicazione del documento sul sito web del comune, su quotidiani nazionali ed esteri, per garantire la massima diffusione;

3) Ricezione delle manifestazioni d'interesse da parte degli operatori;

4) Redazione dell' "Information Memorandum". Questo documento, molto più complesso e completo del precedente,  dovrà contenere:
a) quello che non vogliamo sia realizzato nel complesso immobiliare;
b) quello che è nella vocazione territoriale e nelle aspettative dell'Amministrazione;
c) quello che vogliamo in termini strategici e di contesto;
d) notizie sulle possibilità ed i limiti in termini edilizi e urbanistici, compresi i livelli di trasformabilità, nonché sulle destinazioni d'uso, stabilendo tipologie di funzioni;
e) notizie sul sistema delle aree da mettere in rapporto sinergico con il complesso da rifunzionalizzare e sulle infrastrutture esistenti.

5) Invio dell'"information memorandum" agli operatori in possesso dei requisiti che hanno manifestato interesse, insieme ad una "richiesta di offerta non vincolante", che dovrà essere accompagnata da un progetto di rifunzionalizzazione di larga massima dell'ex caserma Piave;

6) Ricezione e valutazione delle offerte, da effettuare mediante una commissione altamente qualificata;

7) Invito agli operatori selezionati a presentare una offerta vincolante, accompagnata da un progetto di massima sulla rifunzionalizzazione della caserma Piave;

8) Ricezione delle offerte vincolanti e del progetto di massima;

9) Valutazione, negoziazione e  scelta finale dell'operatore e del progetto sempre a cura di una commissione altamente qualificata;

10) La scelta comunale avverrà con riserva, che sarà sciolta solo all'approvazione del Piano Attuativo da parte del Consiglio Comunale.

Tutto questo procedimento richiederà circa un anno e mezzo, per cui, tenendo conto dei tempi per le procedure amministrative di competenza del Consiglio Comunale, possiamo ragionevolmente prevedere che alla fine del nostro mandato saremo in grado di iniziare la fase attuativa del progetto di Vigna Grande.

Contemporaneamente, dovranno essere predisposti gli strumenti amministrativi necessari alla realizzazione del progetto finale, tutti di competenza del Consiglio Comunale, che sono:
· Eventuale variazione al PRGS;
· Adozione della Variante al PRGO;
· Approvazione della Variante al PRGO;
· Decisione sul tipo di concessione dell'immobile: concessione in superficie o alienazione;
· Adozione del Piano Attuativo,
· Approvazione del Piano Attuativo.
Tutte queste operazioni saranno accompagnate da un programma di condivisione e partecipazione da realizzare con i cosiddetti laboratori di partecipazione, da molti anni in uso nel mondo anglosassone ed oramai diffusi anche in Italia.
Va segnalato, infatti, che le più significative ed importanti realizzazioni di questi anni hanno utilizzato questo metodo, di gran lunga più "democratico" di quelli tradizionali.

Questo aspetto, quindi, merita un maggiore approfondimento.
Le pratiche di partecipazione intervengono per facilitare una corretta informazione e condivisione dei processi di cambiamento, attivando in modo diretto i soggetti coinvolti e favorendo un risultato efficace e duraturo.
Il programma di condivisione e partecipazione per il progetto di rifunzionalizzazione dell'ex caserma Piave, tra l'altro, prevede:
a) Una prima fase di organizzazione e di attività preliminare alla quale saranno interessati componenti dell'amministrazione comunale e tecnici che hanno conoscenza del territorio e dei temi da trattare;
b) Una seconda fase di coinvolgimento e sensibilizzazione con pratiche di ascolto attivo, che porteranno alla raccolta e all'elaborazione dei contributi partecipati dei cittadini;
c) Una terza fase di comunicazione, consistente essenzialmente nella predisposizione di un percorso informativo e conoscitivo dell'ex Caserma Piave;
d) Una quarta fase di condivisione e negoziazione, costituita da incontri per gruppi accomunati per profili (giovani, anziani, professionalità ecc.) e incontri plenari per l'espressione di idee, target, approfondimenti, punti di forza ecc; incontri di approfondimento con esperti sui vari temi che possono riguardare particolari aspetti progettuali (accessibilità, competitività delle scelte, sostenibilità ambientale, ecc.), elaborazione delle sintesi dei gruppi e conclusione con la presentazione delle scelte adottate e del materiale raccolto durante il processo.

In questo percorso, inoltre, si inserisce R.P.O. come strumento operativo del Comune, sottratto alle rigidità del sistema pubblicistico, per tutte quelle operazioni che richiedono duttilità, maggiore celerità e snellezza; caratteristiche queste necessarie per una operazione di grande complessità come quella che si intende avviare, come d'altronde previsto dallo Statuto della Società, approvato dal Consiglio Comunale.

Questa complessa operazione dovrà avere per il Comune costi molto contenuti, in quanto l'onere del progetto sarà a carico dell'operatore che realizzerà l'intervento.

Si ritiene che il Consiglio Comunale e le Commissioni Permanenti, per la delicatezza e l'importanza dell'intervento, debbano, in tutte le fasi di scelta, anche quelle non espressamente demandate dalla normativa, essere sempre  presenti con la loro capacità di decisione e controllo.

In particolare, la Conferenza dei Capigruppo, così come previsto dalla normativa, deve assumere un ruolo di coordinamento tra gli organismi elencati nel presente documento, il Sindaco e il Consiglio Comunale.

Per sottolineare ulteriormente il ruolo fondamentale del Consiglio Comunale, si precisa che  lo scioglimento della riserva sulla concessione dell'immobile avverrà soltanto dopo l'approvazione definitiva del Piano Attuativo da parte dello stesso.

Per una migliore garanzia sulla qualità dell'intervento e sulla snellezza delle procedure si è scelto di coinvolgere fin dall'inizio la Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali e, quindi, le due Soprintendenze (Archeologica e per i Beni Architettonici e Paesaggio Storico, Artistico ed Etno-Antropologico dell'Umbria).

Pubblicato il: 11/07/2007

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