Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Sono riprese le ricerche archeologiche dell'Università di Macerata a Campo della Fiera

L'ottava campagna scavo iniziata ai primi di luglio, proseguirà fino al 31 agosto ed è finanziata, come ogni anno, dal Monte dei Paschi di Siena

foto di copertina

Ad Orvieto, in località "Campo della Fiera" sono riprese le ricerche del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell'Antichità dell'Università di Macerata.
· L'8^ campagna scavo iniziata ai primi di luglio, proseguirà fino al 31 agosto ed è finanziata dal Monte dei Paschi di Siena. 

Le indagini sono dirette dalla Prof.ssa Simonetta Stopponi, ordinario di Etruscologia e Direttore del Dipartimento, coadiuvata dai Dottori Claudio Bizzarri, Claudia Giontella, Marco Broncoli e dai laureati di Macerata che seguono lo scavo fin dal 2000, periodo di inizio dei lavori.
All'8^ campagna scavo di quest'anno, oltre agli studenti marchigiani, partecipano allievi delle Università di Viterbo, Roma-Tor Vergata, L'Aquila, Perugia, Venezia, Pavia e delle Università di Barcellona, Madrid, Friburgo e Tucson (Arizona, USA) questi ultimi iscritti all'Istituto Internazionale di Studi Classici di Orvieto.
I lavori, condotti su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Umbria, rientrano nell'ambito del progetto pluriennale generosamente finanziato dalla Banca Monte dei Paschi di Siena. Il Comune di Orvieto e la Protezione Civile offrono alloggio gratuito agli archeologi e spazi per i depositi, mentre l'Opera del Duomo ha concesso al Comune per venti anni i terreni di sua proprietà, al fine dello svolgimento delle ricerche.

I risultati finora ottenuti sono di grandissimo interesse e documentano l'importanza del sito frequentato ininterrottamente dal VI secolo a.C. all'epoca medievale.
L'area sacra etrusca fu in seguito ristrutturata dai Romani e divenne infine sede di culto cristiano. Nel corso della campagna dell'estate 2006 le scoperte hanno ulteriormente confermato la rilevante importanza dell'indagine mettendo in luce strutture e materiali relativi al Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi invano cercato sin dal XV secolo.
La notizia ha avuta risonanza internazionale ed ha raggiunto testate giornalistiche italiane e straniere, quali il Times, Die Welt, Le Figaro e Le Monde ed è stata ovunque diffusa tramite Internet. Dei rinvenimenti ha di recente scritto la rivista tedesca Bild der Wissenschaft e tra breve ne verrà data informazione dalla rivista francese Dossiers d'Archeologie.
Animata da notevole interesse è stata anche la risposta del mondo scientifico, al quale sono stati presentati i risultati delle indagini: che si tratti del Fanum Voltumnae è opinione condivisa da eminenti archeologi, e "la campagna in corso - assicurano gli studiosi - apporterà sicuramente ulteriori novità".
Le evidenze archeologiche messe in luce costituiranno elementi di assoluto rilievo non soltanto per la ricostruzione della storia di Orvieto ma anche per la valorizzazione del suo patrimonio culturale, divenendo uno dei poli portanti del Parco Archeologico ed Ambientale dell'Orvietano, di recente finanziato con fondi europei.

"La Professoressa Simonetta Stopponi ha contributo ad arricchire il patrimonio storico-artistico della nostra città. Le sue ricerche condotte insieme con un gruppo di validi collaboratori e studenti di diverse università italiane e straniere - conferma l'Assessore alla Cultura, Giuseppe Maria Della Fina - rappresentano, infatti, un momento di particolare importanza per la ricostruzione della fase etrusca e romana della città di Orvieto, e più in generale, potranno dare sicuramente un impulso importante alla conoscenza della civiltà etrusca".

"Mi preme anche sottolineare - aggiunge - come l'iniziativa sia diventata negli anni un cantiere dove si sono formati e si stanno formando numerosi giovani archeologi che saranno le leve della futura ricerca. In questo senso ringrazio il Main Sponsor, la Banca Monte dei Paschi di Siena che insieme agli Enti Locali consente di portare avanti questi lavori in cui si integra al meglio il legame fra ricerca e alta formazione. L'area di Campo della Fiera diverrà uno principali punti di attrazione del Parco Archeologico Ambientale dell'Orvietano e in tal senso si cercherà di integrare ricerca e valorizzazione turistica; un parco che, delineato nelle sue linee generali, si presenta ricco di insediamenti archeologici e che getta uno sguardo sulle fasi antiche dell'intero territorio orvietano fin nelle sue propaggini nei territori limitrofi dell'alto Lazio e bassa Toscana e del senese. Una linea di progettualità culturale che l'Amministrazione Comunale di Orvieto sta seguendo su più livelli".

Pubblicato il: 10/07/2007

Torna alle notizie...