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Caldo, vendemmia anticipata per l'Orvieto

Vendemmia dal primo di agosto. La produzione 2007: ottima qualità, quantità in calo. Lo dice il direttore del consorzio Gianni Chiasso.

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Caldo, vendemmia anticipata per l'Orvieto. Le alte temperature stanno facendo maturare prima del previsto l'uva e i tecnici, quest'anno, prevedono d'iniziare la raccolta già dal primo di agosto. Dieci giorni prima rispetto al 2006.  Almeno questa è la richiesta che, nei giorni scorsi, il consorzio per la Tutela dei Vini ha inoltrato alle Regioni Umbria e Lazio, competenti per le vendemmie dell'Orvieto. 

 "L'accrescimento delle bacche, legato all'andamento climatico (ma anche alle caratteristiche genetiche dei vitigni) è anticipato rispetto allo scorso anno di 4 - 5 giorni per le varietà a maturazione tardiva, come il trebbiano e il verdello, e di oltre 10 giorni per lo chardonnay, il grechetto e il sauvignon, varietà precoci di cui si registra una presenza consistente nella nostra zona". Lo spiega il direttore del consorzio orvietano, Giovan Battista Chiasso. 

Secondo gli esperti c'è una tendenza all'anticipo in tutte le regioni. Ma se al Nord questo non crea problemi, al Sud, a causa del grande caldo, si evidenziano situazioni traumatiche: il vino siciliano e quello pugliese stanno ricevendo forti danni, mentre in Calabria è a rischio la produzione di Cirò.

Le premesse per l'Orvieto, invece, sembra si mantengano ottime. "Da un punto di vista qualitativo si registra la perfetta sanità delle uve - conferma Chiasso - ci sarà probabilmente, come lo scorso anno, un calo quantitativo nella produzione, soprattutto in quella del rosso".  Mediamente la produzione dell'Orvieto si attesta annualmente sui 140mila ettolitri.  All'attesa dei risultati della vendemmia, si aggiunge quest'anno anche quella della risposta del mercato alla recente introduzione delle fascette. Le bottiglie con contrassegno, infatti, sono sul meracato quest'anno per la prima volta. Dovrebbero rappresentare un primo passo per salvaguardare la qualità dell'Orvieto. Ma, a detta della maggior parte dei produttori, non possono essere la soluzione alla crisi. Senza un'adeguata azione di rilancio della Doc, le giacenze, infatti, continueranno a rappresentare il principale problema di molte cantine.

Pubblicato il: 09/07/2007

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