Fiori bianchi, lacrime e domande per Andrea

di Stefania Tomba

ORVIETO - Fiori bianchi e domande; tante, intrise di lacrime e ancora senza una risposta.  Così ieri mattina tantissima gente ha voluto rendere omaggio ad Andrea Costantini, il 23enne che sabato scorso si è tolto la vita gettandosi dalla Rupe, nel quartiere San Giovanni.  Alla cerimonia funebre, officiata da don Augusto Passeri nella chiesa di Ciconia, tanti giovani. A loro il parroco si è rivolto per un appello "a riscoprire il senso della vita e un amico - ha detto - che si chiama Gesù".  Nelle parole del sacerdote il dramma della solitudine vissuta, anche inaspettatamente, da tanti giovani. "Siete in mezzo a tanti, ma siete tanto soli - ha ripetuto in un passaggio dell'omelia - quando siete giù di corda, parlate. C'è sempre qualcuno che vi ascolta".

Ma, di fronte ai mali che gli affliggevano l'animo, Andrea ha preso un'altra strada. Ha scelto, per sempre. E tutto quello che ha lasciato è una penna digitale dove, in un file, prende espressamente commiato dalla vita e fa trasparire, forse per la prima volta, il suo disagio. Quel male di vivere che nessuno, a quanto pare, aveva mai intravisto in lui. Questo almeno è quanto emerge dagli interrogativi dei famigliari e di tanti amici, anche di quanti, tra sabato e domenica, sono stati chiamati dagli inquirenti a fornire qualche suggerimento che potesse spiegare una fine tanto tragica.

L'unica cosa certa, per quello che può contare, è la dinamica, alla cui ricostruzione hanno fornito un valido aiuto addirittura ben due persone che si trovavano in quel momento su piazza San Giovanni. Nessun dubbio, insomma, sul fatto che il giovane universitario abbia voluto deliberatamente togliersi la vita. Il perché rimarrà probabilmente sempre nel suo cuore.