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Il Comune di Orvieto patrocina il progetto del ministero della Salute 'Un treno speciale per Pechino'

Un lungo viaggio per contrastare lo stigma e i pregiudizi nei confronti delle persone con disturbo psichico. Appello dell'assessore alle Politiche Sociali agli Enti pubblici e alle Aziende affinché concorrano al sostegno del progetto

L'assessore alle Politiche sociali Maria Cecilia Stopponi, il responsabile CSM adulti di Orvieto, Pino Cantarini e Massimiliano Spirito della segreteria regionale ANPIS/Associazione Nazionale Polisportive di Integrazione Sociale, hanno presentato il progetto nazionale del ministero della Salute "Un treno Speciale per Pechino" volto a rilanciare il tema della lotta allo stigma, al pregiudizio e a favorire l'attenzione al mondo della salute mentale.

L'idea del treno speciale per Pechino è di per sé significativa di come si intende affrontare la salute mentale. 200 passeggeri, tra persone affette da disturbi mentali, loro familiari, operatori sanitari e del ministero della Salute, volontari delle associazioni di pazienti ed esponenti del mondo della cultura che si sono occupati del tema del disagio psichico, affrontano e vivono da protagonisti un viaggio di 15.000 Km per testimoniare che si può vincere la malattia e lo stigma e che alla base di questo successo ci sono l'integrazione, l'autonomia individuale ed il rispetto per gli altri.

Il viaggio, promosso dall'Associazione "Le parole Ritrovate" e dall'Associazione Nazionale Polisportive per l'Integrazione Sociale (ANPIS), col patrocinio del ministero della Salute, partirà da Venezia l'8 agosto per raggiungere dopo circa venti giorni Pechino. Saranno attraversati paesi come l'Ungheria, l'Ucraina, la Russia, la Mongolia e la Cina con tappe a Budapest, Mosca, Irkutsk, Ulan Bator e Pechino. In ciascuna di queste città sono previsti momenti di socializzazione e scambio culturale con le popolazioni e le locali associazioni di riferimento operanti nel campo della salute mentale.

Il viaggio darà vita ad un libro: il "Diario di bordo" scritto ed illustrato dagli stessi protagonisti, con il supporto di un fotografo e di un giornalista famoso, che raccoglierà le immagini e le emozioni dei viaggiatori. Il libro sarà distribuito presso le librerie con l'obiettivo di raccogliere fondi a favore di iniziative e progetti selezionati da fare assieme in accordo con i partners. Del "diario di bordo" sarà creata una versione radiofonica e giornalmente verranno effettuati collegamenti via etere in diretta dal treno. Per raccontare il viaggio sarà realizzato anche un documentario diretto da Giovanni Piperno (che si avvarrà della collaborazione di Luigi Lucarelli, operatore presso la cooperativa sociale "Il Quadrifoglio" di Orvieto), che verrà fatto circolare nelle sale cinematografiche e sulle emittenti televisive nazionali, per far conoscere al grande pubblico l'esperienza e favorire l'attenzione generale al tema della salute mentale. Per contribuire a finanziare la riuscita di questo "lungo viaggio contro il pregiudizio", verrà attivato un numero per la raccolta fondi tramite l'invio di sms.

Il costo del viaggio sarà in parte coperto dai partecipanti e in parte dalle donazioni di enti pubblici, aziende e privati cittadini.

 

"Una conferenza stampa su un tema come il disagio sociale e la salute mentale - ha esordito l'assessore alle Politiche Sociali, Maria Cecilia Stopponi  durante la presentazione dell'iniziativa- è una 'provocazione' a fronte dell'atteggiamento generale e sottomesso che esiste nell'opinione comune, dove l'approccio principale è quello sui servizi dedicati all'accoglienza delle persone che hanno questi problemi, piuttosto che quello sulle politiche per la loro inclusione sociale. Si tende, insomma, ad affrontare la questione del disagio come servizio anziché come risorsa. Al contrario, tutti noi dobbiamo parlare di più di questo aspetto - compresi i media - e non solo delle difficoltà, peraltro, oggettive provocate dalla riduzione delle risorse che rischiano di farci tornare indietro rispetto a quanto acquisito con la legge Basaglia, ma dobbiamo parlarne facendo crescere una cultura sociale che vede utenti, familiari ed operatori come soggetti attivi nella società".

"Questa è la scommessa - ha aggiunto - la presa di coscienza, cioè, che anche nella nostra realtà si sta movendo qualcosa e l'attività dei gruppi di Auto-Mutuo-Aiuto, gli interventi di integrazione attraverso lo sport e il Laboratorio di Teatro Integrato, ne sono un esempio tangibile. Il progetto 'Un treno speciale per Pechino' è anch'esso una provocazione perché vuole portare il problema dell'inclusione sociale delle persone con disturbi psichici nella società, fuori dai pregiudizi, portando in Europa (dove in certi paesi ancora esistono) e nel mondo, il tema urgente della chiusura dei manicomi. Il progetto è, quindi, una provocazione verso l'intera comunità nazionale e mondiale. Il viaggio da Venezia e Pechino, fa sì che la convivenza fra i vari soggetti si costruisce insieme creando coscienza e sensibilità. Il ministero della Salute sostiene finanziariamente il progetto solo per una parte e le ulteriori risorse sono obbligatoriamente da ricercare tra l'utenza e l'ambito privato. Di qui il ruolo delle singole istituzioni locali che non sono chiamate a finanziarlo ma a creare sensibilizzazione intorno ad esso, chiedendo l'aiuto della società locale. Ad Orvieto il progetto è stato finora sponsorizzato dalla Lega Cooperative, dalla CNA, dalla Cooperativa Sociale 'Il Quadrifoglio' e dalla Banca di Credito Cooperativo Trasimeno-Orvietano. La quota individuale per ciascun partecipante è di 3.600 Euro che comprende il contributo ministeriale e la quota obbligatoria a carico del partecipante, la differenza dovrà essere invece coperta dai contributi di enti pubblici, aziende e privati cittadini; al progetto parteciperanno cinque persone di Orvieto: un medico, un operatore, due utenti e un familiare".

 

La presentazione del progetto è stata anche l'occasione per parlare delle esperienze in atto ad Orvieto nel campo dello sport di integrazione di cui ha parlato Massimiliano Spirito dell'ANPIS/Associazione Nazionale Polisportive di Integrazione Sociale nonché promotore della Polisportiva "x,y, z" sottolineando che "attraverso lo sport, le persone con disturbi psichici possono stare meglio in quanto fanno amicizia e costruiscono un rete di relazioni umane preziosissima. Ogni anno in Italia si svolge l'incontro di queste esperienze di integrazione attraverso lo sport, quest'anno a Palinuro c'erano 1500 partecipanti e per il 2009 la Città di Orvieto si è candidata ad ospitare l'evento nazionale. Con questa importante esperienza facciamo contaminazione ed anche il progetto del Treno Speciale per Pechino è una iniziativa che va in questo senso; saranno importanti, infatti, gli incontri che verranno stabiliti nel corso di questo lungo viaggio, anche nei vari territori che saranno toccati per favorire il contatto fra gruppi di persone e di operatori che condividono una vicenda che non è solo soggettiva, ma è un fatto sociale".

 

"Questo viaggio - ha osservato Pino Cantarini, responsabile CSM Adulti di Orvieto - non è il primo che viene svolto dalla psichiatria italiana per promuovere la salute mentale; vi sono state altre iniziative come il viaggio Roma/Trieste, il viaggio Roma/Strasburgo per sensibilizzare l'Unione Europea sulla legge 180. Questo verso Pechino è sicuramente il più complesso non solo per la distanza, ma soprattutto perché  ribadisce il bisogno di far viaggiare le idee che caratterizza la psichiatria italiana e anche perché intende portare, tra culture profondamente diverse, l'importanza di superare lo stigma e i pregiudizi per costruire nuovi diritti di cittadinanza dei pazienti. L'Italia, con la legge Basaglia è stata all'avanguardia, in Umbria la chiusura dei manicomi iniziò addirittura prima degli anni '80 e fino ad alcuni anni fa la nostra regione è stata all'avanguardia per quel che riguarda la migliore assistenza psichiatrica, rispetto ad altre regioni di Paesi della CEE".

"La situazione della psichiatria italiana - ha aggiunto - presenta però dei problemi: da almeno 10-15 anni c'è una stasi sulle problematiche della psichiatria. Malgrado ciò, come operatori, utenti, familiari e associazioni continuiamo a non demordere, a coltivare delle speranze. Nella società locale, nazionale, europea e mondiale vogliamo sfatare i pregiudizi: il soggetto psicotico non è più pericoloso dei soggetti normali, le persone pericolose sono quelle con caratterialità particolari, il malato di mente se aiutato in un processo di inclusione sociale che non esclude l'esperienza lavorativa stabile, può perfettamente inserirsi nella società. La possibilità di vivere normalmente e di fare il salto di qualità è, quindi, la sfida maggiore per i singoli soggetti e per la collettività".

"Questo - ha continuato Cantarini - è tanto più vero se si considera che nella società stanno emergendo nuove forme di disagio sociale come l'abbandono (specie per gli anziani) o altre problematiche connesse all'esclusione (specie fra i soggetti immigrati). Per contro però, diminuiscono le risorse per affrontare questi nuovi bisogni e nel quotidiano i servizi fanno fatica ad assistere al meglio i pazienti, tra cui i cronici. Nell'Orvietano, un comprensorio tra i più vasti dell'Umbria ad esempio, dai 270 del 2002, siamo passati nel 2007 a oltre 700 pazienti con disturbi della personalità, affettivi o schizofrenici, e il servizio prevede 3 medici e 6 infermieri. Naturalmente non viene abbandonato nessuno ma c'è sempre più difficoltà e anche frustrazione nel constatare la scarsità delle risorse. Ci sono anche problemi a livello organizzativo come quello per il ricorso ai TSO: da trenta anni possiamo solo fare riferimento ai sette posti esistenti presso l'Ospedale di Terni, tant'è che nei giorni scorsi abbiamo dovuto effettuare un TSO a Pontecorvo (Frosinone) sottoponendo il paziente ad una ulteriore situazione di stress e allontanamento dal suo contesto. Naturalmente non molliamo e speriamo che dalla Conferenza regionale sulla salute mentale che si terrà dal 4 al 6 ottobre a Terni, alla presenza dei ministri Turco e Ferrero nonché degli assessori regionali Rosi e Stufara, emergano segnali e orientamenti nuovi da inserire nel nuovo Piano socialerRegionale".

Un auspicio condiviso dall'assessore Stopponi che ha concluso dichiarando: "da parte delle Istituzioni si avverte la volontà di ricominciare a mettere al centro delle politiche socio-sanitarie scelte e risorse significative su temi così importanti".

 

                

Pubblicato il: 03/07/2007

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