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Castel Giorgio. La vicenda delle case di riposo chiusa con una multa

Nel frattempo resta in piedi il problema di come tenere aperte queste strutture non autorizzate che svolgono una funzione sociale e a Castel Giorgio hanno peraltro una discreta ricaduta occupazionale

ORVIETO - Oblazione del reato dietro pagamento di 550 euro a testa.  Si è conclusa così la vicenda giudiziaria degli otto titolari delle case di riposo di Castel Giorgio finiti nei guai per aver ospitato anziani non autosufficienti in strutture che non erano autorizzate.  

 

O meglio le strutture erano case di riposo a tutti gli effetti, ma non erano in possesso delle autorizzazioni regionali per ospitare anziani non autosufficienti.  I legali difensori degli indagati hanno scelto dunque la via dell'estinzione del reato attraverso una contravvenzione e il processo, di fatto, non si è neanche incardinato.  I guai per gli otto titolari della residenze per anziani erano iniziati a dicembre del 2005 quando, a Castel Giorgio, arrivarono i nuclei antisofisticazioni e sanità dell'Arma.  

 

La vicenda venne comunque a galla anche attraverso alcune lettere di segnalazione spedite in procura.  In ogni caso, quello che i Nas, in sostanza, riscontrarono (ovvero l'effettiva assenza del permesso regionale) ha scaturito tutta la seguente vicenda giudiziaria.  Nel frattempo, resta in piedi un altro problema: come tenere aperte queste strutture (non autorizzate) che svolgono, comunque, una funzione sociale e a Castel Giorgio hanno peraltro una discreta ricaduta occupazionale.  Per il momento sono già due le proroghe che la Regione ha concesso per l'adeguamento delle strutture.  L'ultima è arrivata a maggio scorso e autorizza l'apertura in deroga per un altro anno.

Pubblicato il: 30/06/2007

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