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Chiude "in rosso" il bilancio del Centro studi, ma guarda al futuro con ottimismo

Il disavanzo accertato nel consuntivo del Csco, approvato all'unanimità martedì sera insieme al preventivo e alle linee d' indirizzo del presidente, si aggirerebbe sui 130mila euro. E il presidente Peltonen rinuncia all'indennità

ORVIETO - Chiude "in rosso" il bilancio del Centro studi, ma guarda al futuro con ottimismo programmando un'operazione di rigore e una ricerca di fondi, anche privati. Il disavanzo accertato nel consuntivo del Csco, approvato all'unanimità martedì sera insieme al preventivo e alle linee d' indirizzo del presidente, si aggirerebbe sui 130mila euro, di cui un centinaio accumulati nel 2006 e il resto come frutto di vecchie giacenze.

Non si mostra affatto spaventato il presidente, l'assessore Peltonen, che sull'argomento si limita a dire che "i documenti sono stati votati all'unanimità e il consuntivo si è chiuso bene". Il buco sembra sarà ripianato in parte con i residui attivi degli anni passati, in parte con l'operazione "austerity" che è già stata inaugurata. "Come in tutti gli Enti del Paese". Dice il presidente a proposito del rigore, senza enfatizzare. Una prima fonte di risparmio è proprio la presidenza che ha deciso di rinunciare all'indennità (circa 30mila euro annui), a questo si aggiungeranno i risparmi su alcune spese di segreteria, l'ottimizzazione più in generale dei costi, la revisione di alcune convenzioni. Un'altra fonte di risparmio per il Centro Studi è anche la revisione dei contratti delle utenze che sembra andassero in bolletta come se la destinazione d'uso dello stabile fosse ancora quella di ospedale.  

In programma ci sarebbe anche una politica di ricerca di nuovi fondi, magari privati, che andrebbero a rimpinguare gli stanziamenti di Comune (160mila euro), Fondazione Cro (150mila euro), Camera di Commercio (50mila). Intanto, in ballo ci sarebbe anche il finanziamento della Provincia. L'urgenza, dunque, a questo punto sarebbe quella di affrontare le spese vive di gestione, in attesa dei finanziamenti. Un'ipotesi sembra sia quella di intaccare il fondo di costituzione della fondazione con l'intenzione di ripristinarlo una volta incassati i finanziamenti, in modo da non ritrovarsi a dover pagare gli interessi passivi.

Pubblicato il: 28/06/2007

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