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Ad Orvieto non c'è una 'emergenza sicurezza'

La situazione di insicurezza percepita non corrispnde a quella reale. Interessante confronto tra i gruppi consiliari e le forze dell'ordine, che hanno offerto un prezioso contributo per definire la reale condizione della criminalità nell'Orvietano

Ad Orvieto non c'è una "emergenza sicurezza".

E' quanto emerge dall'incontro tra la prima commissione consiliare permanente / conferenza dei capigruppo e i rappresentanti delle forze dell'ordine sul tema della sicurezza ad Orvieto e nel suburbio, svoltosi presso la sede comunale per iniziativa del presidente del Consiglio Comunale, Evasio Gialletti.

All'incontro hanno partecipato il sindaco, Stefano Mocio, i componenti dell'ufficio di presidenza del Consiglio comunale Evasio Gialletti e Stefano Olimpieri, il dirigente del Commissariato di P.S., dottor Eugenio Marinelli, il comandante della Compagnia carabinieri di Orvieto, capitano Andrea Lachi, il comandante della Sottosezione della polizia stradale di Orvieto, Stefano Spagnoli, il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza, tenente Renato Nava, il comandante della polizia municipale, colonnello Rosario Lombardo e tutti i capigruppo consiliari.

Si è trattato di un incontro particolarmente cordiale e costruttivo nel segno della collaborazione fra le istituzioni - come hanno più volte sottolineato i rappresentanti dell'Amministrazione comunale ai vari livelli - proposto dalla conferenza dei capigruppo a fronte della richiesta dei gruppi consiliari e vista la crescente preoccupazione dei cittadini verso il ripetersi di episodi di cronaca.

Dopo l'intervento del sindaco, Stefano Mocio che ha ribadito la disponibilità dell'Amministrazione comunale alla ulteriore e massima collaborazione con le Forze dell'Ordine per avvicinare sempre di più le Istituzioni alla gente, è stata la volta della illustrazione da parte dei singoli capigruppo consiliari, delle varie problematiche poste dai cittadini. L'incontro ha permesso però di conoscere da parte dei rappresentanti delle forze dell'ordine l'esatto quadro della situazione.

Riportiamo gli interventi.

Comandante della Polizia municipale, colonnello Rosario Lombardo: "grazie a tutta l'Amministrazione per questa iniziativa del Consiglio Comunale, perché è utile che all'interno delle Istituzioni si parli della sicurezza della città e della sicurezza in senso più generale. Va chiarito, tuttavia, che l'allarme sociale ad Orvieto esiste in forma molto limitata ed i rapporti istituzionali debbono essere definiti nell'ambito del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza. Il Consiglio Comunale è autonomo ma le Forze dell'Ordine - compreso il Sindaco che rappresenta la città nel Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza - si devono coordinare fra loro. Al di là di fatti contingenti che tutti conosciamo, se andiamo a fondo della situazione oggettiva del territorio, dobbiamo fare i conti con le risorse che le forze di polizia hanno a disposizione. In sede di Comitato Provinciale, attraverso lo strumento dei protocolli d'intesa fra i Comuni e la Prefettura,  si possono attivare interventi mirati sul territorio. Le varie forze di polizia si occupano, ciascuna, di funzioni proprie di istituto; in questo contesto, la Polizia Municipale si occupa di polizia amministrativa e sappiamo bene tutti che 12 unità di vigili urbani sono un problema reale, da diversi anni, inoltre, lavoriamo sull'educazione nelle scuole. Il complesso delle situazioni va dunque chiarito nell'ambito del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza. Lo sforzo del Comune, quindi, è quello di superare le difficoltà legate ad una serie di problematiche per garantire il diritto alla sicurezza".

Comandante della Compagnia Carabinieri di Orvieto, capitano Andrea Lachi: "a questo gradito incontro porto il saluto della Compagnia Carabinieri. Per rendere costruttiva questa occasione va detto che il problema ad Orvieto come a livello generale, è dato da un 'gap tra la sicurezza reale e la sicurezza percepita'. Nel primo caso ci sono i dati statistici che hanno lo scopo dell'oggettività, nel secondo caso il cittadino si allarma giustamente perché in questa città non è abituato a certi fenomeni. Le forze dell'ordine, più abituate a trattare la questione in termini di sicurezza reale, comprendono questa difficoltà di adattamento da parte del cittadino, d'altra parte però, anche la popolazione deve convenire con le forze dell'ordine che, questa città non presenta le caratteristiche dell'allarme sicurezza.

L'esigenza di questo incontro è avere uno status sulla situazione della sicurezza. Concordo con il Comandante della Polizia Municipale che vi sono sedi istituzionalmente previste, ma l'irritualità di questo incontro non pregiudica la possibilità di collaborare. Il fatto che non vi siano problemi allarmistici, non significa che le forze dell'ordine non siamo sempre allertate nel monitoraggio dei fenomeni. I Carabinieri non fanno solo le multe o gli arresti, ma aiutiamo le persone. L'Arma dei Carabinieri fa del contatto con la gente, anche nelle aree frazionali più decentrate e nelle case più isolate, una prassi consueta, soprattutto sta vicino agli anziani. La conformazione geografica del territorio orvietano è tale che siamo soggetti a 'scorribande' da altre regioni, quindi i nostri sforzi sono indirizzati anche ad intercettare le persone che vengono da fuori. Sconsiglierei di parlare di 'isole felici' e di fare comparazioni con altre realtà perché la società è cambiata. A mio avviso un aiuto ci può essere dato da parte del Comune, nella direzione di contattare i Circoli degli Anziani favorendo incontri per fare prevenzione sul problema delle truffe, perché attualmente è un fenomeno che si manifesta anche qui. Altra possibilità concreta è quella di favorire il dialogo continuo con gli studenti e parlare di legalità. Quanto alla micro e macro criminalità, concordiamo sul fatto che in questa regione un pericolo costante è dato dal tentativo di aggressione da parte della malavita ai capitali locali, ma anche in questo caso diffondere fra i cittadini il principio che dialogare con le forze dell'ordine significa collaborare tutti per la sicurezza personale e della collettività, non è delazione ma senso civico".

Dirigente del Commissariato di P.S., dottor Eugenio Marinelli: "porto il saluto del Questore di Terni a questo incontro. Mi lego subito all'aspetto preventivo sulle truffe agli anziani, ricordando che nel 2004-2005 alla Questura di Terni in collaborazione con il Comune, venne approntato un opuscolo che trattava delle tipologie più diffuse di truffe, distribuito nelle abitazioni che contribuì a far prendere coscienza a moltissime persone dell'esistenza di questo problema. Ai fini di questo incontro odierno, ho ricercato i reati perpetrati ad Orvieto e nel Comprensorio rilevati in un anno, ebbene all'inizi di questo anno vi è una flessione apprezzabile di tutti i reati denunciati presso il Commissariato ad eccezione della truffa che, appunto, è in aumento anche per la diffusione di internet che vede la truffa telematica in netta espansione. A parte questo incremento, ad Orvieto vi è stato un lieve decremento dei reati perpetrati. Non è un tentativo di sminuire, ma per la mia esperienza l'andamento dei reati è sempre stato oscillante: i furti si verificano maggiormente in estate e sulla base dei dati raccolti il fenomeno è abbastanza stazionario. Il problema della criminalità a Orvieto non è mai stato sentito in maniera particolare. Esiste fra le forze dell'ordine un piano di controllo e coordinamento del territorio effettuato H24 con pattugliamento di Carabinieri e Polizia; la copertura è assicurata ma il territorio è vasto e poi ci sono le variabili delle priorità degli interventi. Naturalmente tutto è perfettibile, in questo senso il personale e i mezzi messi in campo dalla Polizia, ci dicono che è abbastanza adeguato l'organico, è meno adeguata la disponibilità  di mezzi che però è una situazione generalizzata ed è nota al Ministero. Da parte delle Istituzioni che operano sul territorio, può essere fatto, invece, un maggiore investimento nelle tecnologie che, specie nelle situazioni lontane dal centro di Orvieto, consentono di risolvere molti problemi. Sarebbe opportuno investire su telecamere e strumenti di registrazione nei punti strategici della città, i varchi elettronici potrebbero essere l'inizio della video-sorveglianza sul territorio. Sarebbe opportuno, inoltre, estendere la vigilanza privata nelle aree industriali, magari favorendo il consorzio di aziende per scongiurare reati a loro danno. E' certamente fondamentale la massima sinergia tra le forze di polizia e le istituzioni presenti con un maggiore scambio di informazioni, con campagne di informazione mirate ad esempio verso gli anziani e i giovani. A questo proposito ci sono iniziative rivolte alle scuole per formare la coscienza dei nuovi cittadini, di cui una si è svolta ad Orvieto recentemente". 

Comandante della Sottosezione della PoliziasStradale di Orvieto, Stefano Spagnoli: "da parte mia porto i saluti del Comandante Provinciale e degli agenti della Stradale. Concordo sulla valutazione della 'realtà oggettiva' e della 'realtà percepita' in materia di sicurezza, per evidenziare che il fenomeno non è tale e che Orvieto non vive un allarme elevato per la criminalità. La Polizia Stradale tratta, oltre alla viabilità ordinaria anche la cosiddetta 'prima linea' che è l'Autostrada del Sole. Infatti, la nostra collocazione geografica fa di Orvieto una zona di transito che porta chi delinque, a vedere in Orvieto una zona accessibile a livello di mentalità. Faccio un esempio banale ma reale: vedere ad Orvieto un palazzo con le finestre aperte al primo piano, è appetibile per chi volesse tentare un furto, a Roma o Napoli non è così, perché le finestre dei primi piani non vengono lasciate aperte! La rapina dei falsi carabinieri in gioielleria, evidentemente crea un certo allarme in una città come Orvieto, e questo fa notizia. Ma l'allarme non c'è, c'è piuttosto una situazione modificata nella società in generale. Ritengo anche io che sarebbe una buona idea fare delle iniziative mirate, specie per gli anziani. La Polizia Stradale di Orvieto, per la sua collocazione fa sì che se i truffatori non vengono agganciati prima dai Carabinieri e Polizia fuggono in Autostrada. Su questo aspetto noi della Stradale contiamo molto sulla furbizia e la tempestività degli anziani nella descrizione e trasmissione dei dati, grazie a questo abbiamo potuto effettuare infatti, numerosi arresti prima che i malviventi entrassero in Autostrada. In certi episodi di microcriminalità si può individuare la problematica, ma siamo ben lontani da controparti che prendono in mano la realtà; quanto alle infiltrazioni, la Polstrada vigila su un territorio molto ampio che si estende lungo le arterie più importanti. Spesso vengono fermati e controllati pregiudicati piuttosto noti, non significa che delinqueranno nel nostro territorio ma di sicuro lo attraversano. Ciò detto, direi che non esiste un allarme reale, dal 1° gennaio a giugno abbiamo fatto arresti tali che sembrerebbe di essere in pieno allarme; è vero, invece, che Orvieto risente di una situazione di mutamenti dell'intera società. Non è un allarme ma va certamente contrastato con azioni combinate. Voglio riferire, inoltre, che ho avvertito da parte dei giovani studenti in occasione delle nostre lezioni finalizzate alla sicurezza stradale, una attenzione assoluta, ciò significa che se l'argomento interessa ed è proposto sotto forma di partecipazione in prima persona, i cittadini ci sono. Questo mi porta a proporre di incentivare la promozione la figura del Tutore dell'Ordine. L'istinto dei cittadini è quello di dare una mano, ma c'è poi timore per i riflessi su se stessi, in realtà è solo una questione di coscienza che va sollecitata, a partire dai giovani. Accanto agli incontri con i cittadini, propongo l'installazione di telecamere in luoghi da individuare. Quello delle tecnologie è un aspetto importante e utile, ad esempio, grazie alle telecamere e a un attento studio delle registrazioni, abbiamo potuto smantellare a distanza di un anno, una banda di rapinatori che effettuava una media di due rapine ogni 15 giorni".

Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza, tenente Renato Nava: "porto anche io i saluti del Comandante Provinciale a questo incontro che evidentemente è conoscitivo più che decisivo. Il nostro compito è di polizia economico-finanziaria e in questo senso abbiamo già attivato da tempo la collaborazione con il Comune di Orvieto relativamente all'accertamento dei casi di truffa alle Pubbliche Amministrazioni, già effettuiamo, infatti, i controlli sulle prestazioni sociali agevolate. Inoltre, la Guardia di Finanza è presente nelle scuole superiori per affrontare il fenomeno della droga e per far sentire ai giovani la vicinanza delle forze dell'ordine; il nostro approccio è quello di rimuovere la barriera del poliziotto e far emergere la figura dell'amico. Concordo rispetto con le iniziative che sono state proposte, ma a questo proposito faccio una riflessione: la densità turistica in questa città è consistente e come si può vedere non esistono in giro venditori di oggetti contraffatti, questo significa che la presenza delle forze dell'ordine c'è e si sente. Come forze dell'ordine ci coordiniamo bene nel nostro lavoro e nel controllo del territorio. Le nostre pattuglie 117 controllano il territorio in modo palese ma anche occulto, un territorio, peraltro, vasto come è quello della tenenza della Guardia di Finanza. Possiamo assicurare quindi le autorità civiche e i cittadini, che Orvieto quanto a sicurezza, non è Napoli né Roma. Concludo dicendo che la nostra disponibilità ad avere incontri con le parti sociali più esposte alle truffe è totale".

A conclusione dell'incontro, il presidente del Consiglio comunale, Evasio Gialletti ha ringraziato i rappresentanti delle Forze dell'Ordine rinnovando loro l'apprezzamento per il lavoro svolto e per la disponibilità a collaborare ulteriormente con la comunità locale, condividendo infine le proposte da essi formulate. 

Pubblicato il: 16/06/2007

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