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Te lo do io il sindaco

I socialisti dell'Orvietano

Cronaca

di Dante Freddi

Nella coalizione di centrosinistra ancora non si parla delle future elezioni amministrative, quasi ad esorcizzare il vuoto che ad Orvieto creerà Stefano Cimicchi e a Castel Viscardo Marcello Tomassini. E poi c'è la questione dei comunisti italiani, tra gli avversari più strenui del centrosinistra, con un spiccata vena antisocialista. Si pensi agli interventi di Buconi.

Ma non è problema piccolo neppure Maurizio Conticelli, tra i leader della Margherita ma all'opposizione in Consiglio comunale ad Orvieto. E anche fuori del Consiglio.

In questa assenza i socialisti dell'Orvietano"sparano" 10.000 copie del loro giornale, "Il foglio dei riformisti" e lo distribuiscono porta a porta, tanto per dire la loro ed aprire la discussione.

Evasio Gialletti, responsabile politico del partito nell'Orvietano, ricorda agli alleati, tra l'altro, due o tre cose. La prima riguarda i comunisti italiani: «Proprio i Cossuttiani- scrive Gialletti- sono quelli che hanno dato continue spallate alla maggioranza. A livello locale non hanno rappresentanti e questo li ha fatti sentire liberi da ogni legame, ma non è così. Noi socialisti abbiamo sostenuto la candidatura di Katia Bellillo alla Camera dei Deputati ingoiando il rospo, pur rivendicando la necessità che la città potesse esprimere un deputato locale. Probabilmente noi e il Pdci non la pensiamo allo stesso modo e questo ci dà da pensare molto sul futuro dei Comunisti italiani all'interno della coalizione». Dopo aver rinfacciato i voti alla Bellillo, Gialletti "ricorda" ai diesse i voti dati a Cimicchi:«Non vorremmo che ci fosse un progetto preciso del "tirare a campare" per poi farci trovare ancora una volta con "la tavola apparecchiata e imbandita", con un sindaco in pectore, tutto senza una discussione aperta e franca tra le parti. Tutti i partiti della coalizione devono avere pari dignità».

Quello della "pari dignità" è un cavallo di battaglia dei socialisti da sempre ed è il ragionamento con cui hanno ottenuto grandi soddisfazioni, dal Governo nazionale ai governi locali. Ora la "pari dignità" è funzionale alla decisione sul futuro sindaco di Orvieto, posizione sospirata da cinquant'anni almeno. Non dimentichiamo che i socialisti hanno tra le loro fila Franco Raimondo Barbabella e sarebbe difficile sostenere che non ha lo "spessore" per questo ruolo.

Ai socialisti della diaspora "il nostro" ricorda invece che «Noi dello SDI siamo disponibili ad aprire un dialogo serio ma con alcuni punti che devono essere ben chiari. Deve altresì essere chiara la scelta di campo, senza ammiccamenti o tentativi di accordo sotterranei con l'opposizione. Solo così si possono avviare trattative serie e concrete per la creazione di una lista elettorale comune per il 2004».

Insomma, Buconi, mai nominato, si è giocato un posto nell'alleanza, il sindaco non può essere deciso dai diesse e poi proposto agli alleati, gli "altri" socialisti o stanno nel centrosinistra o concorrono da soli. Concetti chiari e diretti, da socialista di lungo corso, lanciati agli alleati, a cui ora "tocca la palla".

Pubblicato il: 21/06/2003

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