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E il bus si attende in una pensilina 'da terzo mondo'

ORVIETO - Un altro anno scolastico è passato. E i piccoli scolari che abitano nei pressi della stazione di Baschi (il territorio è nel Comune di Orvieto) l'hanno trascorso ancora una volta ad aspettare lo scuolabus sotto la pensilina da terzo mondo che - con l'amministrazione completamente latitante - alcuni genitori "pietosi" hanno costruito artigianalmente per i propri figli.

Quattro pali di legno piantati in terra e, per pareti e tetto, qualche pannello di plastica trasparente ondulata.

E hanno fatto bene i genitori ad apporre l'insegna "scuolabus" perché davvero così fatta, nessuno ne avrebbe riconosciuto la destinazione.

Chissà, viene da chiedersi, se alla ripresa scolastica di settembre sarà ancora lì? Che debba "temprare", al caldo e al freddo, generazioni e generazioni di scolari?

Pubblicato il: 12/06/2007

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