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Difficoltà di accesso la lavoro delle donne

Terni è la provincia del centro-nord con il più basso livello di partecipazione delle donne al lavoro dopo Frosinone, Viterbo e Latina

Ruolo ed attività della consigliera di Parità Provinciale: se ne è parlato nel corso di una conferenza stampa ieri nella sala "E.Rossi Passavanti" della Provincia di Terni, cui hanno preso parte la consigliera di Parità effettiva, Raffaella Chiaranti, la consigliera supplente, Barbara Bittarelli, e l'assessore provinciale alle "Politiche del lavoro e della formazione", Donatella Massarelli

La consigliera di Parità, nominata dal ministero del Lavoro su proposta dell'Amministrazione provinciale, intraprende ogni utile iniziativa ai fini del rispetto del principio di non discriminazione e della promozione di pari opportunità, in particolare nel mondo del lavoro, ma può estendere la sua attività anche agli altri settori che riguardano la vita delle donne. Sostiene l'ingresso delle donne e degli uomini nei lavori e nei livelli dove sono sottorappresentati; favorisce politiche del lavoro che consentano a donne e uomini di conciliare la vita lavorativa, le cure familiari e le relazioni affettive e sociali; opera nei confronti di discriminazioni di genere dirette e indirette, individuali e collettive, agendo in giudizio, proponendo azioni positive, indagini e procedure efficaci per la rimozione degli ostacoli e la promozione di pari opportunità; promuove la crescita culturale e sociale sulle politiche di pari opportunità e di genere, anche con la diffusione di buone prassi; promuove il collegamento e la collaborazione con gli enti locali e con organismi di parità degli enti locali; promuove la coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo sul territorio in materia di pari opportunità rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali. Per poter svolgere i suoi compiti, ha bisogno di "costruire reti", sollecitando l'attenzione, la collaborazione e il coordinamento di tutti i soggetti (servizi, istituzioni, forze sociali,ecc) che a vario titolo si occupano di lavoro.

Il primo appuntamento per costruire questa rete è stato il seminario "LAVORO: MASCHILE, SINGOLARE - nuovo sostegno e nuova forza alle competenze delle donne nel mondo del lavoro" tenutosi a cura della consigliera di parità nell'ambito della FieraLavoro 2006  che ha proposto un momento di riflessione sulle principali problematiche del mercato del lavoro femminile nel territorio.

Nell'ambito delle iniziative dedicate all'"Anno europeo per le pari opportunità per tutti", l'Amministrazione provinciale di Terni e la consigliera di Parità della Provincia hanno organizzato, in collaborazione con l'Ordine degli avvocati, un seminario di approfondimento con l'obiettivo di promuovere i principi di uguali opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Il seminario, dal tema "La tutela contro le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro", si terrà venerdì prossimo 8 giugno, dalle ore 16 alle 19 presso la sala rossa di Palazzo Gazzoli. Il seminario si propone di fornire approfondimenti sul concetto di discriminazione diretta e indiretta, sui profili giurisprudenziali e procedurali della tutela antidiscriminatoria, sulle azioni possibili della consigliera di parità, anche con la presentazione di casi specifici. L'obiettivo è quello di approfondire le implicazioni giuridiche e  fornire un supporto tecnico a quanti - nelle aule di giustizia o nella realtà sociale - sono chiamati a dare attuazione alla normativa ed a farla conoscere. L'iniziativa intende favorire lo scambio di competenze diverse, professionali, accademiche ed istituzionali, e presentare casi concreti trattati dagli studi legali di questo territorio. Il seminario, può, dunque, rappresentare sia un'opportunità di approfondimento delle normative relative alla tutela contro le discriminazioni citate, sia un momento di confronto professionale molto proficuo.

Saranno, inoltre, proposte iniziative di sensibilizzazione e orientamento alla cultura delle pari opportunità e in particolare al superamento degli stereotipi di genere  rivolte al mondo della scuola, per educare al rispetto ed alla valorizzazione delle differenze, coinvolgendo sia docenti che alunni e studenti.

L'individuazione delle classi sulle quali avviare la  sperimentazione "pilota" del modulo formativo avverrà a seguito del confronto con i comuni e le autorità scolastiche.

Ad un anno dalla sua nomina è stato fatto il punto della situazione rispetto alla realtà ternana. Terni è la provincia del centro-nord con il più basso livello di partecipazione delle donne al lavoro dopo Frosinone, Viterbo e Latina. Nel 2005 gli occupati a livello provinciale sono stati 86.000 circa, di cui il 59,5% uomini e il 40,5% donne. L'occupazione maschile risulta distribuita all'interno dei singoli settori economici in modo più equilibrato, mentre le donne sono molto più concentrate nel terziario. Il tasso di attività femminile è più basso di quello degli uomini. Per quanto riguarda le iscrizioni al Centro per l'Impiego e, quindi, la ricerca attiva di un lavoro, abbiamo 5320 uomini a fronte di 11.241 donne. Gli avviamenti fino al 30 settembre 2006, a tempo indeterminato, hanno riguardato più uomini che donne (2.980 a fronte di 1.920 donne) mentre, per quanto riguarda il part time, la situazione si inverte ( 650 a fronte di 2.039 donne).

I dati dimostrano che si verifica un fenomeno di bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ma anche uno "scoraggiamento" delle disoccupate, che rinunciano a cercare e si ritraggono. Per quanto riguarda le tipologie lavorative, il part-time rappresenta, per le donne, la principale forma di lavoro, mentre si rileva che l'incidenza del lavoro temporaneo è maggiore per le donne che non per gli uomini, dimostrando così l'esistenza di un nesso tra flessibilità ed esigenze di cura della famiglia ma anche precarietà lavorativa e abbassamento del livello dei diritti garantiti alle lavoratrici.

Un altro dato molto significativo è quello relativo alla scolarizzazione che, sia per il diploma superiore che per la laurea, è più alta di quella degli uomini. Purtroppo, però, il mercato del lavoro ternano non offre, se non in minima parte, risposte adeguate alla valorizzazione delle giovani laureate, che "restano al palo". I dati ISTAT che fotografano la disoccupazione non considerano disoccupati coloro che nelle quattro settimane precedenti alla rilevazione non hanno accettato qualsiasi occupazione che sia stata offerta. Vengono così tagliati fuori dalla rilevazione proprio quei laureati o quelle laureate che non accettano qualsiasi lavoro, ma che sono ancora alla ricerca di un percorso lavorativo più attinente agli studi compiuti, o quelle donne che hanno un carico familiare che impedisce loro di accettare qualsiasi orario proposto o qualsiasi sede lavorativa. "La realtà, comunque, è sicuramente più complessa delle percentuali  -è stato detto nel corso dell'incontro con i rappresentanti dell'informazione-. Serve un impegno di tutti i soggetti, delle istituzioni, degli attori preposti alla programmazione e alla organizzazione dei servizi, delle agenzie formative e di sviluppo, delle forze sociali".

 

Pubblicato il: 14/06/2007

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