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Il 'quadro' incomprensibile di Mocio

Le figure che Mocio ha inserito nel suo quadro per la città di Orvieto mi piacciono, ma non comprendo il senso dell'insieme, non comprendo il progetto, non vedo l'opera. Le nomine nelle partecipate hanno acuito una tensione già insopportabile

foto di copertina

di Dante Freddi


Le figure che Mocio ha inserito nel suo quadro per questa città mi piacciono, ma non comprendo il senso dell'insieme, non comprendo il progetto, non vedo l'opera.

 

Nel quadro c'è gente perbene e capace e un angolo del disegno sembra timidamente raccontare lo scardinamento di quella rete di rapporti clientelari e di sussistenza che derivano dal vecchio PCI.

I nuovi della Giunta, Peltonnen, Della Fina e Vincenzi, penso che siano gente libera e che non facciano sponda per correnti o sodalizi diversi. Ma il massimo della lucentezza ed intensità e potenza del colore e del tratto è stata raggiunto nell'inserimento di Stanislao Fella a presidente di RPO.

Nomina squisitamente tecnica, dice Mocio,  "il sindaco mi ha individuato per competenze strettamente tecnico professionali" sostiene Fella.
Che le cose stiano così sembra a molti discutibile, a destra sinistra centro.

Mocio, quando ha comunicato al Consiglio comunale i decreti di nomina, si è appellato alla minoranza affinché esprima un proprio rappresentante comune nel Cda, tant'è che ha coperto il terzo posto con Claudio Pollini, segretario generale, tanto per tenerlo caldo. Però il sindaco già sapeva che quel posto non sarà occupato da nessuno, come "comunicato ufficialmente per raccomandata", ricorda Stefano Olimpieri.
A che serve la minoranza in un organismo tecnico? perché il presidente dovrebbe essere un tecnico? e Maresci, passato dal Centro studi a RPO, in quota SDI, e Delli Donni dalla Farmacia al Centro studi, anche lui SDI, sono forse tecnici? che tecnico servirebbe? di gestione d'impresa? giurisprudenza? marketing? architettura? urbanistica? amministrazione condominiale?
Non ha già il sindaco i suoi consulenti tecnici di fiducia, Stella, Pollini, Mazzi?


Queste le domande, ovviamente pleonastiche perché le risposte le conoscono tutti. 

Stanislao Fella inoltre non può essere considerato al di là degli schieramenti. E' consigliere comunale a Porano, è stato candidato sindaco a Porano per il centrodestra nel 2004, candidato per le regionali del 2005 per AN,  consigliere comunale ad Orvieto nella scorsa consiliatura per AN.
Né si può attribuire a Fella un curriculum professionale tale da porlo al di sopra del centinaio di avvocati orvietani. Non discuto di altre doti, che non conosco e che comunque non servono per un incarico "tecnico".  Né è del tutto vero che RPO non conta più nulla. Conta quanto vorrà il Consiglio comunale nell'affidargli compiti.

Insomma, non ci va di farci prendere in giro

 

Detto questo, c'è però da dire che Mocio ha davvero avuto coraggio.
Sarebbe forse stato meglio se avesse imbarcato qualche altro mezzo funzionario di partito, di quelli buoni per tutto?
Nel suo dipinto c'è tanta bella gente, che insieme dà l'idea che si possa ripartire senza i legacci clientelari che bene o male chi viene dai partiti si porta dietro.

Ma non capisco il senso politico né "a chi serve", al di là delle mie visioni e delle mie speranze.

In una città che deve compiere scelte straordinarie, il sindaco dovrebbe unire e non frantumare anche le fila dell'opposizione. Tutti sono imbufaliti. Chi sbraita e scrive, come gli ex assessori e Forza Italia e AN e Sinistra Democratica (vedi corsivi), e chi borbotta.
I segretari di DS e Margherita come spiegheranno ai loro simpatizzanti ed iscritti che ad Orvieto non c'era una persona dell'area di centrosinistra capace di coprire il ruolo di presidente RPO? e Rifondazione e i comunisti italiani?

San Pietro Parenzo, santo nostrano della pace ucciso dalle divisioni, aiutaci tu.

 




 

 

Pubblicato il: 05/06/2007

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