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Tar e Congresso di Forza Italia, una settimana frenetica per la politica

Giorni da ricordare per la politica orvietana. Prima il Tar che dà ragione a Conticelli. Poi il congresso di Forza Italia

Politica

di Giorgio Santelli

Una settimana da ricordare per la politica orvietana. Prima il Tar che dà ragione a Conticelli e blocca il progetto di Via Roma. Poi il congresso di Forza Italia che, con la nomina di Antonio Barberani a coordinatore (leggi la sua relazione), decide di ricominciare a fare politica mettendo da parte la rottura interna. L'ha fatto in modo brusco, ma nell'unico modo possibile. Decidendo un'emorragia necessaria perché non più tamponabile. Da questa resa dei conti nasce una piccola costola - minoritaria - che si chiamerà Forza Orvieto e, nel nome, ha già ben chiaro il proprio "non senso". Troppo limitante, troppo autoreferenziale. E, sebbene dal mondo politico opposto si alzeranno dei giudizi sferzanti sulla relazione di Barberani, sempre dallo stesso mondo si auspica che qualcuno si voglia rendere conto che in quella relazione ci sono due importanti novità.

La prima è la ferma volontà di uscire da quelle "secche" in cui Forza Italia era finita nella precedente gestione. Un partito che da virtuale tenta di trasformarsi in reale. E che, da quel che dice l'Avvocato, intende proporsi come forza politica pronta a radicarsi sul territorio. E' vero, sono tutti buoni propositi ma, da quella relazione, emerge la voglia di rappresentare una parte dell'elettorato e, senza dubbio, quelle parole - sebbene strumentali e ben calibrate - sono da stimolo e rappresentano una risposta a quella borghesia non rossa che non si è sentita rappresentata dalla vecchia Forza Italia né da Alleanza Nazionale.
Questo significa che non c'è più un partito d'opposizione privo di progetto. Il progetto ora ce l'ha. Bisogna solo capire se avrà la capacità di aggregare il centro destra, di non litigare tra le diverse componenti e trasformare i buoni propositi in un programma che possa essere veramente trasversale.

La seconda è che in quella relazione non ci sono semplicemente attacchi, slogan preconfezionati che si fermano ad un giudizio negativo di quella che è stata la gestione amministrativa di Orvieto. Questi giudizi vengono circostanziati e, anche se non esiste ancora una propria chiara linea d'azione e di programma, c'è la volontà di aprire questa discussione a quella parte di città più vicina alle loro idee. Anche perché, dice nella sua relazione, non ci deve più essere un pensiero unico, a qualunque area questo pensiero possa appartenere.

Quindi noi proviamo a fare un'ipotesi, che è molto meno fantapolitica di quello che si potrebbe pensare. Ed è un'ipotesi che al centro-sinistra dovrebbe suonare come campanello d'allarme.

Il centro-sinistra non ha la possibilità di ricandidare Stefano Cimicchi che, in questa fase, rappresenta l'unico candidato in grado di succedere a se stesso. Questo perché si manterrebbero invariati tutti i rapporti con quei blocchi sociali ed economici che, in caso di nuovo candidato, devono essere ridefiniti.

Maurizio Conticelli, con la sentenza del Tar, ha perso ogni possibilità di ricucire il rapporto con il centro-sinistra. Lui, che rappresenta comunque una parte del centro-sinistra, vive il rischio di fare opposizione a vita (sebbene possa cambiare la coalizione che guida la città) o, al contrario, pensare o favorire la nascita di un listone civico che sia effettivamente civico. Un listone pronto ad appoggiare un sindaco non estremista ma che possa rappresentare quel rinnovamento che anche Conticelli chiede da tempo. Un candidato, insomma, dall'alto profilo.

Immaginiamo che le aperture di Barberani alla società civile risultino qualcosa di più che frasi di circostanza.
Immaginiamo che l'assenza di un forte candidato per una lista di centro destra porti alla ricerca di un forte candidato esterno. Immaginiamo che Forza Italia, non locale, voglia continuare a rosicchiare potere nelle regioni collocate da sempre a sinistra. Immaginiamo che ci sia la volontà di tentare di prendere Orvieto. Se uno dovesse fare l'identikit di un possibile candidato di questa coalizione lo immaginerebbe in questo modo: serve una persona del mondo della cultura, capace di attirare l'attenzione della cultura su Orvieto, di destra ma non troppo, anzi, magari con qualche aderenza nella parte più riformista della sinistra. Una persona di cui fidarsi e sulla cui moralità non ci siano dubbi. Io butto là un nome: Franco Zeffirelli. Se, dietro a lui, ci fosse una coalizione ampia, civica, in cui un'area di centro (quella di Conticelli) decidesse di fare un percorso comune con una lista di centrodestra guidata da Forza Italia in cui gli eccessi di Alleanza Nazionale venissero limitati da presenze molto più simili alla destra pensata da Leoni che da quella un po' estremista e gridata di Olimpieri. Pensate a questa ipotesi, ci pensi, soprattutto, la sinistra.

Pubblicato il: 21/06/2003

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