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E' tempo di scorzone

Da ieri aperta la ricerca del prezioso tubero. "Ma-dice il presidente Marino Capoccia- si sente il bisogno "di definizione da parte della Regione Umbria del norme regolamentari di attuazione"

 Ieri, domenica 27 maggio si è aperta la ricerca del tartufo, del tuber aestivum, il  tartufo nero estivo o scorsone. E' un'attività che interessa circa 15mila cercatori nella regione Umbria. Il tartufo, nelle sue diverse specie, è diffuso nell'intero territorio regionale.

 

E' il terzo anno che questa attività viene svolta con la nuova normativa regionale (legge n.8/2004). Molte sono le novità introdotte dalla legge, prima fra tutte la salvaguardia e la tutela del patrimonio tartuficolo spontaneo. Poi la valorizzazione del tartufo umbro con un proprio marchio di qualità, che ormai ci caratterizza nelle varie mostre mercato del tartufo, come prodotto di eccellenza che aiuta a promuovere l'intera gastronomia della regione.

 

I cercatori hanno molto voluto la nuova normativa e le istituzioni hanno preso atto della necessità improrogabile di intervenire, per invertire quella tendenza che vedeva diminuire la produzione del prodotto locale e la sua sostituzione con quelli d'importazione. Ad oggi però manca ancora il regolamento attuativo, così come previsto dalla legge stessa, e per questo permangono alcune lacune e incertezze che limitano l'attività di ricerca e generano incertezze tra cercatori, comunità montane e mondo agricolo.

 

"I cercatori umbri all'apertura della loro attività- si legge in una nota diffusa dal lorto presidente, Marino Capoccia- assicurano il rispetto scrupoloso della legge; al contempo però non possono non sottolineare l'urgenza della definizione da parte della Regione Umbria del norme regolamentari di attuazione".  

Pubblicato il: 28/05/2007

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