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Ennesima Palombella avvelenata

Orvietani indispettiti, per le aggressioni che è costretto a subire il cerimoniale tanto contestato dell'evento. Animalisti doppiamente scontenti, da un lato per l'utilizzo ancora una volta dell'animale vivo e, dall'altro, per la decisione della Questura di non consentire l'uso di fischietti e megafoni

ORVIETO - Si annuncia come l'ennesima Palombella avvelenata dalle polemiche quella che scoppierà stamani a mezzogiorno sul sagrato della Cattedrale di Orvieto. Con gli animalisti doppiamente scontenti, da un lato per l'utilizzo ancora una volta dell'animale vivo e, dall'altro, per la decisione della Questura di non consentire l'uso di fischietti e megafoni e di confinare l'area sulla piazza riservata alle associazioni di fronte al museo Greco, lontano dall'evento. Ma una Palombella anche con molti orvietani "puristi" della tradizione carichi d'insofferenza verso una presenza - quella degli animalisti - ritenuta "estranea", orvietani indispettiti, per le aggressioni che è costretto a subire il cerimoniale tanto contestato dell'evento. Insomma, anche per quest'anno i buoni intenti dell'Opera del Duomo di mettere pace tra le due anime della festa sembra siano destinati a naufragare nella protesta. Intanto c'è anche chi ha buttato benzina sul fuoco. Come Carlo Perali, di Assocommercio. "Accetteremo il confronto con costoro - ha detto Perali riferendosi alle associazioni animaliste - solamente quando riusciranno ad impedire il rito del sacrificio islamico in Italia, che è una macellazione degli animali a cielo aperto. Una barbarie che ci è dato di vedere sempre più spesso sull'intero territorio nazionale dove montoni e capretti vengono sgozzati con la testa verso la Mecca nell'inosservanza più completa delle leggi". Per Perali, insomma, è bene che gli animalisti a "rivolgano altrove la loro protesta".

Pubblicato il: 27/05/2007

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