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Pubblicato il rapporto sul mercato del lavoro nella provincia di Terni

E' curato dall'"Ufficio Studi e Monitoraggio del MdL" del Servizio Politiche Formative e del Lavoro della Provincia

Economia

di Redazione
E' stato pubblicato il Rapporto sul Mercato del Lavoro, curato "dall'Ufficio Studi e Monitoraggio del MdL" del Servizio Politiche Formative e del Lavoro della Provincia di Terni, che ha utilizzato le informazioni fornite dai Centri per l'Impiego di Terni ed Orvieto, dall'Istat, dalla Camera di Commercio e dall'Inps. Il 2002, pur caratterizzandosi per maggiore dinamicità (crescita degli avviamenti al lavoro), ha evidenziato segni di difficoltà contraddistinti da una flessione occupazionale e da un incremento del tasso di disoccupazione, facendo registrare segnali di un andamento in controtendenza rispetto al 2001.

Nel rapporto si rileva, inoltre, come i livelli di aspirazione e le competenze possedute da coloro che sono alla ricerca di un lavoro non corrispondono spesso a quelle che sono le esigenze del sistema produttivo territoriale. Il disallineamento fra i fabbisogni aziendali di specifiche professionalità e le caratteristiche possedute dall'offerta, oltre ad altri tipi di difficoltà, quali la mancanza di esperienza o di formazione adeguata per specifici lavori, costituiscono spesso elementi ostativi di un certo rilievo per l'inserimento lavorativo, soprattutto per quanto riguarda i giovani.

Nell'ambito di queste problematiche si è ulteriormente rafforzata l'azione dei Centri per l'Impiego attraverso i servizi di "Accoglienza e Informazione orientativa", di "Mediazione" e di "Orientamento professionale", per favorire l'incontro fra domanda e offerta di lavoro.
Fra le azioni poste in essere vanno evidenziate le attività che hanno riguardato la promozione di percorsi formativi in azienda per i giovani, finalizzati ad un successivo inserimento lavorativo. Si è fatto ricorso, in particolare, allo strumento del tirocinio formativo, stipulando convenzioni con aziende del territorio provinciale, agli stages attivati tramite borse di studio ed ai bonus formativi.

Nel 2002 sono state stipulate 75 convenzioni, per un totale di 122 tirocinanti impiegati, con un esito occupazionale pari al 56,3%. Le borse di studio assegnate sono state complessivamente 177 mentre i bonus formativi 521.
Il tasso di disoccupazione, rilevato dall'Istat nella Provincia di Terni, è passato dal 6,1% del 2001, all' 8,2% del 2002 (circa 7.000 unità, di cui 5.000 donne). L'aumento riguarda sia la componente maschile, per la quale il valore di questo indicatore passa, in un anno, dal 3,7% al 4,8%, che quella femminile il cui tasso sale dal 9,6% al 13,1%.

E' diminuito il numero degli occupati (1.000 unità) che si è attestato intorno alle 80.000 unità (di cui 31.000 donne), con un tasso di occupazione pari al 40,9%. L'occupazione provinciale si ripartisce per il 3% in agricoltura, per il 35,5% nell'industria e il 61,5% nel terziario.
Dai dati dei Centri per l'Impiego è emersa una consistente diminuzione degli iscritti alle liste di disoccupazione, che sono passati da 24.700 del dicembre 2001 a 21.583 dello stesso periodo del 2001 (- 12,6%).
Per quanto riguarda gli avviamenti al lavoro si è passati da 17.723 del 2001 a 19.020 del 2002, con un incremento del 7,3%. Sono aumentati gli avviamenti al lavoro a tempo indeterminato (7,4%) e di tutte le altre forme di rapporto di lavoro atipico ad eccezione dei C.F.L. (contratti di formazione lavoro) che sono calati del 33,8%. Nel complesso la tipologia degli avviamenti del 2002 si è distribuita nel seguente modo: apprendistato 8,2%, C.F.L. 5,1%, tempo determinato 52,5%, tempo indeterminato 25%.

E' cresciuto il ricorso alle nuove forme di contratti "atipici". In particolare, il lavoro interinale è passato da 892 avviamenti attivati nel 2001 ai 1.736 del 2002, con un incremento del 94,6%; stesso andamento per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, che da 2.366 nel 2001 sono passati a 2.599 nel 2002 (+ 9,8%).
Si è evidenziata, inoltre, una diminuzione degli iscritti non comunitari alle liste di collocamento (da 976 nel 2001 a 866 nel 2002) ed un consistente aumento degli avviamenti al lavoro (da 1.385 nel 2001 a 1.647 del 2002).
Per quanto riguarda l'occupazione femminile abbiamo assistito ad una lieve flessione dei tassi rispetto all'anno precedente.

Pubblicato il: 24/05/2003

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