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Ventiquattro dirigenti lasciano la Quercia

Nasce "Sinistra democratica per il socialismo europeo". Le strade di tanti diessini si separano e lo strappo è tutto tranne che indolore

foto di copertina

ORVIETO - Svolta storica nella Quercia orvietana, in 24 via dal partito: nasce la "Sinistra democratica per il socialismo europeo".  

La costola che si stacca, atto ufficializzato ieri con le dimissioni congiunte rassegnate dagli organismi dirigenti a livello comunale, provinciale e regionale, è composta al momento da: Sabina Bordino, Sergio Cherubini, l'amministratore unico dell'Apt regionale ed ex sindaco, Stefano Cimicchi, Evangelista Dragoni, il consigliere provinciale Roberto Forbicioni, l'ex assessore comunale Massimo Frellicca, il presidente regionale di Confesercenti Sandro Gulino, Andrea Mari, Marco Marino, Marcello Materazzo, il leader dell'associazione per il Rinnovamento della Sinistra, Costantino Pacioni, Franco Pancrazi, Carlo Proietti, Gianfranco Saluzzi, Paolo Serpietri, Domenico Colombi (Ficulle), Azelio Massimo Dominici (Montecchio), il presidente del Consiglio provinciale Giuseppe Ricci (Allerona), Massimo Lardani (Castel Viscardo), Ornella Marceddu  (Castel Viscardo), Marco Marchigiani, (Allerona), il segretario della Camera del Lavoro di Orvieto Maria Rita Paggio (Orvieto), il sindaco di Allerona Valentino Rocchigiani e Fabrizio Sugaroni (Castel Viscardo).

 "E' venuto meno il minimo comun denominatore" ha chiosato ieri mattina in conferenza stampa Giuseppe Ricci in merito alle ragioni che hanno condotto alla scelta, ovvero l'assoluta contrarietà al partito democratico.

Le strade della Quercia si separano, insomma, e lo strappo è tutto tranne che indolore. Le critiche all'attuale governo cittadino si sprecano. In ogni direzione. Ricci ritiene "inadeguata e non aderente alle problematiche poste la chiusura della crisi al Comune di Orvieto" e, dopo aver richiamato la tanto citata "sovrapposizione di due livelli (politico e amministrativo), la scarsa autonomia del sindaco e l'esautorazione di cui è stata vittima la giunta" , ha citato le tante problematiche non affrontate, incolpando l'Amministrazione di tenere un costante atteggiamento di "destrutturazione dell'esistente in assenza di progetto alternativi". Un esempio su tutti la Piave.

 "Si sono impiegati tre anni per impedire a Rpo di lavorare - ha detto Ricci - e oggi siamo al punto di partenza".  Al partito democratico Ricci augura ogni bene.  "Solo così ci sarà un centrosinistra forte", - dice.  

Ma è anche pronto a correre da solo se non si verificassero le condizioni per arrivare alle amministrative del 2009 con uno schieramento unitario. Insomma ci si potrebbe anche trovare di fronte ad un candidato sindaco del "correntone". "E' prematuro" ammette.

Intanto, come prima tangibile conseguenza, per effetto dello "sdoppiamento" del partito si sdoppia anche la festa dei compagni. Alla tradizionale festa dell'Unità (gli incontri preparatori sono cominciati in questi giorni dentro la Quercia), la Sinistra propone in alternativa la festa nazionale di Aprile (organo di diffusione del movimento Sinistra democratica) che si terrà ad Orvieto dal 30 agosto al 9 settembre

Pubblicato il: 17/05/2007

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