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La scuola dei librai di Orvieto entra nel circolo internazionale dell'alta formazione di librai

E nata l'idea di dar vita ad una associazione degli istituti di formazione per librai esistenti in Europa, a partire dalle cinque scuole che hanno messo a confronto i propri modelli didattici e le proprie esperienze alla Fiera di Torino

Si è appena conclusa la 20^ edizione della Fiera Internazionale del Libro di Torino con risultati davvero sorprendenti in termini di affluenza e di interesse suscitato dalle varie iniziative che ne hanno animato l'intenso programma. Il tema di quest'anno, "Venti, senza confini", ha permesso di esplorare, con l'aiuto dei tanti ospiti internazionali, le possibilità infinite che ci sono offerte per comprendere ed interagire con il mondo.

La scuola librai italiani di Orvieto ha promosso in quest'ottica uno degli incontri più apprezzati, dedicato a "La formazione dei librai in Europa: esperienze a confronto". Lo scorso sabato 12 maggio, alla presenza di una numerosa e qualificata rappresentanza di protagonisti del mondo del libro, di giornalisti e degli allievi del primo corso di alta formazione in "Gestione della libreria" attivato in marzo dalla scuola di Orvieto, si sono incontrati per la prima volta i direttori delle principali scuole di formazione per librai d'Europa: Gennady Motin, collegio del commercio librario di Mosca; Wolfgang Schmelzler (in rappresentanza del direttore, Heinrich F. Otto), scuola dei librai tedeschi di Francoforte; Jean - Marie Ozanne, istituto nazionale di formazione libraria di Montreuil - Parigi; Romano Montroni, scuola per librai "Umberto ed Elisabetta Mauri" di Milano e Venezia; Riccardo Campino, scuola librai italiani di Orvieto. Stefano Salis de "Il Sole 24 Ore" ha brillantemente assolto al ruolo di moderatore del dibattito.

Gennady Motin si è detto preoccupato perché i mille allievi della sua scuola moscovita non riescono a soddisfare la richiesta del mercato russo che ne vorrebbe molti di più. I quattrocento allievi diplomati annualmente dalla scuola di Francoforte sono inseriti immediatamente nel mondo del lavoro, ha assicurato il professor Wolfgang Schmelzler.  Jean - Marie Ozanne, del prestigioso INFL di Montreuil, ha sottolineato la necessità per l'Italia di una legge sul libro che, come in Francia, regolarizzi gli sconti e permetta ai librai di destinare maggiori risorse al miglioramento della qualità del servizio offerto al pubblico. Romano Montroni e Riccardo Campino hanno efficacemente illustrato le esperienze italiane, quella ultra-ventennale della scuola per librai U.E.M. di Milano e Venezia, finalizzata all'aggiornamento ed al perfezionamento di chi già esercita la professione di libraio, e quella appena iniziata ad Orvieto con l'obiettivo di formare giovani imprenditori e professionisti del settore.

Dal dibattito è scaturita l'idea di dar vita ad una associazione degli istituti di formazione per librai esistenti in Europa, a partire dalle cinque scuole che hanno messo a confronto i propri modelli didattici e le proprie esperienze alla Fiera di Torino.

Il progetto a cui si lavorerà nei prossimi mesi ha come fine quello di costruire una solida "rete" internazionale che consenta lo scambio dinamico di allievi e docenti ed una proficua interazione tra i diversi centri nazionali ed una fattiva interlocuzione con i competenti organi dell'Unione Europea. "Tutti d'accordo - ha concluso Riccardo Campino, direttore tecnico della SLI di Orvieto -  che l'intesa, per ora europea, ma già proiettata "oltre oceano", è indispensabile per migliorare l'offerta formativa a livello internazionale".

Il risultato conseguito a Torino è motivo di legittimo orgoglio per la neonata scuola di Orvieto che già si pone come centro propulsore ed organizzatore di un'operazione di queste dimensioni, destinata a fare dell'Umbria e di Orvieto la sede permanente dell'alta formazione in un settore così importante.

Pubblicato il: 17/05/2007

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