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Case per ricchi e poveri nel centro storico di Orvieto

Come avviene la "ridensificazione". Buone azioni amministrative che non risolvono però problemi irrisolvibili. Demagogia e populismo allontanano dalla corretta visione della realtà

Case per il mercato nel complesso delle Zitelle Sperse, tra i beni comunali venduti ed acquistato dal costruttore Casasole, e in via Postierla, dove attualmente vi sono gli uffici del Distretto sanitario. Edilizia convenzionata nel palazzo di via delle Pertiche, dove c'è la Comunità Montana, insieme  all'ala in parte fatiscente dell'ex INAPLI.  Poi ci sono le ex case Maggi, intervento definito dal sindaco "giusto mix tra intervento pubblico e privato", poste sulla curva di Santomanno, un complesso inutilizzato da decenni e finalmente restaurato e pronto per la consegna. In discussione, anche interventi di qualificazione del Borgo, aberrazione edilizia di qualche anno fa, e nelle frazioni.

E' questa la politica edilizia che l'Amministrazione sta concertando con Regione e Asl, proprietarie di alcuni degli immobili di cui stiamo trattando.
Nel programma approvato in Consiglio comunale, successivo al convegno dei Ds del dicembre 2005, è definito come "ridensificazione" del centro storico. Termine terribile per dire che questi sono interventi destinati a portare nuove famiglie sulla rupe, soprattutto giovani, ma anche anziani e ceti deboli: tutti insomma.
L'operazione è buona di per sé, anche se è proposta in modo demagogico quando si ritiene che sia una soluzione per offrire nuova vitalità alle attività commerciali e, con l'aggiunta di una "spruzzatina" di populismo, quando si parla di calmieramento dei prezzi.
Sono qualche decina di appartamenti, a cui corrisponderanno cento, duecento persone che arriveranno nel centro storico, che non risolveranno problemi di vitalità, già compromessa da decenni, come è avvenuto in tutte le città simili ad Orvieto, e da noi particolarmente forzata dalle scelte di politica urbanistica.

Anche le azioni amministrative positive, quando vengono arricchite con demagogia politicante, assumono valenze negative. Immaginare come soluzioni a problemi esistenti quelle che soluzioni non sono denota superficialità nelle analisi e inconsistenza e nella risposte, oltre scarsa considerazione dell'intelligenza degli amministrati.

Pubblicato il: 17/05/2007

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