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L'ombra del traffico di esseri umani nell'Orvietano

E' quanto starebbe emergendo dalle indagini sul cittadino turco arrestato a febbraio scorso dai carabinieri

ORVIETO - L'ombra delle organizzazioni dedite al traffico di esseri umani nell'Orvietano. E' quanto starebbe emergendo dalle indagini sul cittadino turco arrestato a febbraio scorso dai carabinieri perché sorpreso alla guida di un furgone dove aveva stipato 13 curdi irakeni diretti, a quanto pare, in Svezia (e non in Germania come si era ipotizzato in un primo momento). Ieri mattina l'uomo - un ventisettenne incensurato - tramite il legale Antonio Barberani, ha ottenuto il patteggiamento a un anno e cinque mesi con la sospensione condizionale della pena. L'arresto, a metà febbraio, era avvenuto in località La Svolta. Una circostanza che era apparsa subito strana agli inquirenti che non potevano spiegarsi il perché di quella deviazione da un tragitto che non poteva essere che quello autostradale. Adesso su quell'uscita dall'A1, per poter dormire a quanto sembra, si starebbe allungando il sospetto di un appuntamento o comunque dell'esistenza di una copertura da queste parti. Il cittadino turco, d'altro canto, non sarebbe stato altro che un piccolo pesce di una grossa organizzazione che si occupa di questi esodi clandestini. Esodi attorno ai quali ruotano interessi per migliaia e migliaia di euro. Pare che i tredici giovani stipati nell'Iveco Dayli quella notte - tutti di un'età compresa tra i tra i venti e venticinque anni (tra loro non è escluso che si fosse "mimetizzato" anche uno scafista) - avessero pagato per quel viaggio - partito a quanto pare da Istanbull - un migliaio di euro a testa. L'ipotesi di un collegamento dell'organizzazione con il territorio dell'Orvietano non è confermata ufficialmente dagli inquirenti anche se, da indiscrezioni, pare che si tratti di una pista tutt'altro che peregrina.

Pubblicato il: 08/05/2007

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