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'Cancellare gli incrementi fiscali e aprire una vera e costante concertazione'

Sono i primi, forti segnali che, per le categorie, dovrebbe lanciare subito l’amministrazione comunale per scampare la protesta annunciata

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ORVIETO – Cancellare gli incrementi fiscali e aprire una vera e costante concertazione.  Sono i primi, forti segnali che, per le categorie, dovrebbe lanciare subito l’amministrazione comunale per scampare la protesta annunciata.  Le richieste, insieme ad una serie di proposte su tutti i temi più urgenti dello sviluppo, le hanno avanzate le associazioni (Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Coldiretti, Cna, Cia, Confartigianato e Unione agricoltori) giovedì sera, nell’incontro avuto col sindaco, e gli assessori ai Lavori pubblici, all’Economia e all’Urbanistica. Nelle mani dell’amministrazione i rappresentanti delle categorie hanno messo una lista lunga 8 pagine di doglianze e condizioni imprescindibili per mettere davvero le ali al “pacchetto sviluppo”.

Con una premessa. Una premessa che è un aperto atto d’accusa e che suona più o meno così: “gli imprenditori sono stanchi di farsi passare sopra dalla politica che ora deve lanciare immediati segnali per recuperare credibilità”. E quindi è proprio rivolto alla “politica” il primo messaggio delle associazioni: ovvero la richiesta di snellimento e riorganizzazione della macchina amministrativa, con il conseguente abbassamento della spesa e della burocrazia. Sui temi cardini dello sviluppo, poi, non fanno sconti.

Denunciando, innanzitutto, l’insufficienza delle soluzioni prospettate per le infrastrutture “perché le risorse disponibili – dicono - non consentono di realizzare sia il casello che la complanare”. “La priorità – indicano – va assegnata al completamento della complanare, questione per la quale si richiede un riscontro immediato entro pochissimi giorni”. Altro cruccio l’assenza di una vera area industriale, mentre sono “molto complessi, anche a causa delle discutibili previsioni del prg, gli atti intrapresi per la creazione di una nuova area e troppo lunghe ed onerose le procedure”. Per il Crescendo rivendicano la funzione di attore del marketing territoriale, di programmazione e non quella di mera società immobiliare”.

All’amministrazione poi rimproverano colpevoli ritardi, nell’ordine, su Rpo (dopo i tanti ripensamenti, una risposta, ormai, dicono “non deve tardare oltre l’orizzonte di qualche settimana al massimo”), sulla non gestione del problema del ciclo dei rifiuti e sulla scarsa capacità di proposta e di finanziamenti per il Csco.

Ancora, sul turismo, ricordano di rivendicare un tavolo da 3 anni (conferenza sul turismo) e criticano aspramente i varchi elettronici che “prefigurano uno sviamento dei flussi di consumo dal centro storico” che i commercianti non saranno in grado di sopportare. L’affondo, infine, è sulla poca chiarezza delle poste nel preventivo. L’allarme è, in particolare, per la gestione del teatro e la farmacia comunale.

Per quest’ultima, la proposta è addirittura quella di vendere. Sui temi riguardanti l’urbanistica, invece, le associazioni si dicono “estremamente preoccupate per quanto sta accadendo. “Con specifico riferimento al ruolo e alle competenze del Comune – arrivano a dire – non si può non auspicare che venga garantita la certezza del diritto, anche ai fini della tutela del libero mercato e del suo corretto funzionamento”.

Pubblicato il: 05/05/2007

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