Cinti. Una seria 'sinergia commerciale' tra Carderto e Monrubio può bastare
L'avvocato Francesco Cinti rompe il silenzio sugli appelli alla fusione lanciati nei mesi scorsi dall'altra storica cantina sociale orvietana, la Monrubio
ORVIETO - "Penso che una seria 'sinergia commerciale' generata da un fattivo confronto possa apportare rapidi sostanziali benefici senza ricorrere a fusioni o matrimoni". E' l'ex vicepresidente e attuale consigliere d'amministrazione della Cardeto, l'avvocato Francesco Cinti, a rompere il silenzio sugli appelli alla fusione lanciati nei mesi scorsi dall'altra storica cantina sociale orvietana,
"Negli esistenti 'canali di commercializzazione' - insiste l'avvocato - dovrebbero poter operare tutti senza competitività ma per agevolare e valorizzare la circolazione del prodotto. Il cliente deve conoscere che, pur nelle molteplici sue varietà, la vendita dell'Orvieto è organizzata da regole concordate e rispettate che bandiscono le manovre a vantaggio dell'uno e svantaggio dell'altro".
"Il futuro - conclude il consigliere della Cardeto - è nell'imbottigliamento su vasta scala sotteso all'affermazione della qualità e alla diffusione dell'immagine; insistere e privilegiare la vendita dello sfuso, specie a ditte non affermate, significa regredire nel tempo e diluirne il nome. La quantità non elevata del prodotto e la qualità oggi buona ed apprezzata consente una maggiore affermazione sui mercati, ma bisogna darsi da fare. Gli operatori hanno l'obbligo di divulgare le qualità del nostro vino con pubblicità e promozione in modo da evitare le rimanenze e le dannose declassazioni".
Pubblicato il: 01/05/2007