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Finisce ad Orvieto una rapina con sequestro di persona

Un ventenne di Velletri ha fatto cento chilometri in sella alla sua moto, nel cuore della notte, con una pistola puntata alla spalle e, come passeggero, il suo rapinatore

ORVIETO - Ha fatto cento chilometri in sella alla sua moto, nel cuore della notte, con una pistola puntata alla spalle e, come passeggero, il suo rapinatore. L'incubo di una folle rapina con sequestro di persona è finito, per un ventenne di Velletri, sull'Amerina a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale di Orvieto. Dove il ragazzo è stato rapinato e abbandonato, mentre l'uomo - un trentaseienne campano, pluripregiudicato per reati legati al traffico degli stupefacenti - è stato ammanettato dalla polizia stradale di Orvieto nei pressi di Arezzo, al termine di un lungo inseguimento. E' accaduto lunedì notte. Tutto era cominciato - secondo il racconto reso dal ragazzo ai carabinieri di Orvieto scalo - in una pompa di benzina non lontana dall'abitazione del giovane nella provincia romana. Erano circa le 23,30. Il ventenne, a quanto pare prima di tornare a casa, stava facendo rifornimento al suo Kawasaki Ninja (1000 di cilindrata) quando sarebbe stato avvicinato dal napoletano risultato poi residente a Palermo - L.I. le sue iniziali-. Sotto la minaccia di una pistola, che non è stata comunque al momento ancora ritrovata, il trentaseienne ha preteso che i due si scambiassero il casco (sembra che il suo fosse danneggiato) e avrebbe poi costretto il giovane a imboccare l'A1 a tutta velocità. Cento chilometri d'asfalto, fino allo svincolo di Orvieto. E ogni metro buono per morire. Con questa raggelante consapevolezza il ventenne ha raggiunto lo svincolo della Rupe, dove sarebbe stato costretto ad uscire per imboccare l'Amerina e fermarsi qualche centinaio di metri più avanti, dove avrebbe subito la rapina di cinquanta euro, una collanina d'oro e, ovviamente, la motocicletta. In un attimo, sempre secondo la concitata testimonianza del giovane, il trentaseienne non c'era più, mentre il ragazzo, a piedi, è riuscito a raggiungere di nuovo lo svincolo dove, in un bar, sotto choc, ha potuto dare l'allarme alle forze dell'ordine. Le ricerche sono state immediatamente diramate in ambito autostradale. In carreggiata nord una pattuglia della polstrada orvietana ha, di lì a poco, avvistato una moto che ha subito destato i sospetti degli agenti. Il centauro, effettivamente, non ha fatto altro che confermare i dubbi dei poliziotti, negando palesemente col dito indice di volersi fermare di fronte alla pattuglia che gli intimava l'alt. Ne è scaturito così un pericoloso inseguimento sulla soglia dei 180 chilometri orari che si è protratto da Fabro fino ad Arezzo e che ha richiesto anche il rinforzo da parte di alcune pattuglie della stradale della sottosezione aretina. Alla fine il pregiudicato, braccato da tre macchine, è stato bloccato sulla corsia di sorpasso non lontano da Arezzo, non senza prima finire contro una vettura d'ordinanza rimasta gravemente danneggiata e cadere, senza, comunque, riportare lesioni. L'uomo - come detto un pluripregiudicato di Napoli, ma residente nel capoluogo siciliano - è finito in manette per rapina con sequestro di persona ed è stato tradotto nel carcere di Arezzo dove resta a disposizione dell'autorità inquirente.

Pubblicato il: 25/04/2007

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