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Un elenco pubblico delle 'badanti'

Lo propone il capogruppo SDI in Consiglio provinciale, per valorizzare "l'impegno di molte associazioni di volontariato e del privato sociale che già operano in questo settore"

Una nuova regolamentazione dell'assistenza ad anziani o persone bisognose valorizzando l'impegno di molte associazioni di volontariato e del privato sociale che già operano in questo settore". E' quanto sostiene il capogruppo dello SDI in Consiglio provinciale, Marsilio Marinelli, in un'interrogazione nella quale chiede di conoscere le azioni che l'Amministrazione provinciale intende attuare per affrontare questa tematica, proponendo l'istituzione di un elenco pubblico di lavoratori professionali disponibili al servizio di assistenza e cura alle persone.

Scrive Marinelli nella interrogazione: "L'assistenza di familiari, spesso non autosufficienti, è un problema che riflette difficoltà di natura morale, organizzativa, economica.
Il ricorso a badanti, generalmente straniere, è oggi una prassi diffusa, ma non sempre corrisposta da condizioni di qualità e di regolarità.
Affrontare il problema significa approfondire una questione che da una parte riguarda il diritto - dovere di assistenza, ma dall'altra entra nel delicato ambito del lavoro nero e della clandestinità senza diritti e senza identità.
E' dunque necessario individuare soluzioni che favoriscono nella maniera più semplice la ricerca di persone disponibili all'assistenza, ma che garantiscano al tempo stesso qualità nel servizio ed una condizione di regolarità.
Ciò anche sostenendo, valorizzando e coordinando l'impegno che molte associazioni di volontariato e del privato sociale già dedicano a questa esigenza.
Una idea potrebbe essere quella di istituire un elenco pubblico di lavoratori professionali disponibili al servizio di assistenza e cura delle persone, nel quale si potrà essere inseriti solo a particolari condizioni, come, ad esempio, la regolarità dei documenti di residenza ed una adeguata formazione professionale. 
L'elenco, potrebbe essere gestito da un servizio pubblico dei Comuni o degli Sportelli del lavoro, dovrà essere condiviso da tutte le associazioni che operano nel settore, anch'esse registrate, in modo tale che tutte possano essere punto di riferimento per le famiglie e per le stesse lavoratrici o lavoratori disponibili.
Oltre a rappresentare un momento di legalità ed un concreto servizio per le famiglie in cerca di una badante, l'elenco avrà una sua efficacia se collegato a tutta una serie di iniziative collaterali alla professione assistenziale, come la promozione di corsi di formazione (lingua italiana, cucina, cura ed assistenza psicologica ed infermieristica), a garanzia della qualità del servizio reso, ed il collegamento con i servizi di assistenza domiciliare del territorio.
E sarà al tempo stesso uno strumento di tutela per i diritti dei lavoratori.
Nel tempo l'iniziativa potrebbe anche consentire di sostenere l'assistenza con un contributo, adeguatamente regolamentato, in caso di situazioni di difficoltà economica.

Tutto ciò premesso, qualora si ritenga utile la proposta in oggetto, si chiede di conoscere quali azioni si intende porre in essere per attivare le necessarie iniziative per una sua pratica realizzazione".

Pubblicato il: 19/04/2007

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