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Verso i varchi elettronici

Il Comune entra nel Centro multimediale di Terni, che gestirà i varchi elettronici. Prossima fase, l'asta per l'acquisto delle macchine. Tre ore di discussione in Consiglio comunale, che annunciano una opposizione durissima sull'argomento

di Dante Freddi

Tre ore ed oltre di discussione per approvare l'acquisizione da parte del Comune di Orvieto dello 0,50% del CMM spa, il Centro multimediale di Terni. Costo dell'operazione 10mila euro, effettivamente saranno versati 2.500.

La discussione è stata lunga perché l'opposizione ha còlto la debolezza del momento ed ha tentato di incunearsi facendo leva su una presunta cattiva fama di questa società, che è in fase di ristrutturazione sia in quanto ad assetto societario che mission. Sono stati paventati rischi, quelli di una società indebitata, e beffe, quello di un servizio per fare le contravvenzioni ad orvietani e turisti.

Per il Comune di Orvieto l'operazione è infatti propedeutica all'installazione dei varchi elettronici, che sarà assegnata al CMM, gestore dello stesso servizio a Terni. La fase successiva sarà l'appalto per l'acquisto delle macchine, ma l'opposizione è già forte e domani non mancheranno comunicati delle associazioni di commercianti contro la deliberazione.

In discussione infatti non ci sono i varchi, ma la zona a traffico limitato, l'isola pedonale, la sua esistenza. I varchi sono soltanto il mezzo per controllare il rispetto delle norme e non permettere ai "furbi" di infrangerle.
E allora basta che non venga controllato l'accesso e chi intende infrangerla lo può fare senza conseguenze. Il timore dei commercianti è comprensibile: la paura del cambiamento è sentimento sociale e individuale fisiologico ed importante per la sopravvivenza, ma poi la ragione deve saper imporre comportamenti utili all'evoluzione.
Ad Orvieto, come in qualsiasi altro centro storico, la circolazione veicolare non è più sopportabile, perché è eccessiva. Migliaia di auto entrano e si muovono in città ogni giorno, inquinano, aggrediscono i monumenti, "spiaccicano" i pedoni ai muri.
Domenica di Pasqua è stato il caos.
La diminuzione del traffico è il primo passo per arrivare alla liberazione del centro storico dalle auto, ma finché non sarà compiuto il passo determinante della rottura dell'anello stradale che consente la completa circolazione sulla rupe e non sarà bloccato il passaggio delle auto in piazza Duomo, si faranno soltanto piccoli passi.
Questa è una battaglia emblematica di diversi  modi di concepire il bene pubblico e quello privato, che va la di là del traffico e dei varchi elettronici.

 

Pubblicato il: 12/04/2007

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