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Di Frellicca Mocio non parla

L'attacco frontale del suo ex assessore non scuote il sindaco Mocio, che corre il rischio di trovarsi oggi sulla scrivania anche le dimissioni di Carpinelli e Urbani 

di Stefania Tomba

ORVIETO - Neanche l'attacco frontale del suo ex assessore scuote il sindaco Mocio che, alle gravi accuse mosse ieri da Frellicca di aver svuotato il ruolo della giunta governando in questi anni a braccetto con una strettissima cerchia di politici, riserva soltanto un lapidario "no comment".

Mocio ostenta tranquillità anche in vista della giornata odierna quando due dimissioni che pesano, quella del vicesindaco Carpinelli e dell'assessore Urbani, potrebbero arrivare sulla sua scrivania, aprendo ufficialmente la crisi. E così, con la testa apparentemente già impegnata a gestire il dopo, non ha fatto una piega neanche ieri in consiglio comunale dove, per legge, ha dovuto riferire delle dismissioni dell'ex assessore al Bilancio: alla normativa, appunto, ha fatto stretto riferimento, dando la comunicazione secca ai consiglieri, senza voler altro aggiungere.

Tra gli assessori si sottraggono, "per il momento" - dicono - alle considerazioni ufficiali anche Carlo Tonelli (PdCi) e Nazzareno Desideri (Sdi) propenso, però, a considerare le accuse di Frellicca come "uno sfogo".

Gli assessori in queste settimane nel mirino si sbilanciano, invece, anche se non più di tanto, in attesa che si consumino le ore cruciali della crisi quelle che tra oggi, per i Ds, e domani, per il Prc, potrebbero portare a nuove dimissioni.

Per il vicesindaco Carpinelli e l'assessore Urbani (Ds) non c'è nessuno scandalo. "Il fatto che di fronte a decisioni strategiche si consumi la sovrapposizione di due livelli e che quello politico incida spesso sulle scelte amministrative non è una novità: anche questo è il tema del confronto di stasera (ieri per chi legge, ndr) col partito" concordano Carpinelli e Urbani a poche ore dalla direzione, quella di ieri sera, decisiva per le possibili dimissioni.

"Forse una dichiarazione un po' esasperata - si lascia scappare Cecilia Stopponi (Prc) dopo un iniziale "no comment" - anche se, il maggior coinvolgimento possibile è sempre il modo migliore per operare ed è effettivamente un aspetto che va migliorato e potenziato". Il peso della politica Stopponi lo avverte semmai "nelle situazioni di stallo della vita amministrativa indotte dalle dinamiche interne ai partiti" dice con un indice chiaramente rivolto ai problemi interni ai Ds.

Chi non si sottrae di certo alle dichiarazioni è il neo assessore Marino Capoccia (Ds), due volte chiamato in causa nelle dichiarazoni di Frellicca. Come membro dell'esecutivo, adesso, e come segretario del partito di maggioranza relativa, prima. E dunque come uno di quei pochi "intimi" con cui Mocio, secondo Frellicca, avrebbe preso le decisioni. "Io il 'film' che dice Frellicca non l'ho visto, né da segretario prima, né da assessore adesso" replica, con la consueta ironia, Capoccia, convinto del rispetto totale dei ruoli. "I partiti - insiste - non si sono mai sostituiti all'amministratore, che d'altro canto se ha idee e volontà non vedo come possa sentirsi limitato".

Ma è sul deficit di comunicazione denunciato dall'ex assessore e "compagno" di partito che Capoccia rilancia. "Se c'è qualcuno che non sapeva - vuol dire - era l'allora segretario e il gruppo consiliare che non hanno mai saputo come stavano i conti del bilancio".

Pubblicato il: 12/04/2007

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