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La passione di Mocio

La crisi che si è aperta al Comune di Orvieto - seppur ancora non formalmente - vive in queste ore momenti di grande tribolazione e incertezza. La squadra che Mocio aveva scelto a giugno del 2004 perde i pezzi e nella peggiore delle ipotesi il sindaco potrebbe addirittura ritrovarsi con uno solo dei nomi di allora

foto di copertina

di Stefania Tomba

 

ORVIETO - La passione di Mocio.  La crisi che si è aperta al Comune di Orvieto - seppur ancora non formalmente - vive in queste ore momenti di grande tribolazione e incertezza.  Le attese dimissioni - e tanto meno le provocate revoche - del vicesindaco Carlo Carpinelli e dell'assessore Teresa Urbani, per il momento, non sono ancora arrivate.  Nonostante i toni perentori di martedì, con cui i due membri dell'esecutivo sostenevano, con ostentata forza, la posizione del loro ex collega Massimo Frellicca sui temi di bilancio, esasperando di fatto la spaccatura col sindaco.  

 

Poi, in soccorso di Mocio, che al momento non mostra reazioni, è sceso in campo il partito - i Ds - e si sono consumati tutti i tentativi di mediazione possibili utili a scongiurare l'uscita dall'esecutivo di Carpinelli e Urbani.  Con l'attivazione anche del livello regionale e provinciale della Quercia per ricomporre l'intera vicenda senza lacerazioni. Un secco "no comment" sono state le uniche parole ufficiali del vicesindaco per l'intero pomeriggio.  Ma la frenetica giornata dei Ds si è conclusa, per la verità, ieri sera con toni di grande rassegnazione.  Che sembrano anticipare una decisione all'apparenza orami inevitabile.  Al punto che i rumors locali danno per altamente probabile la possibilità che l'atto possa essere formalizzato stamani stesso al sindaco.  Cosa che sancirebbe di fatto l'apertura della crisi politica.  Le prospettive che si aprono per la giunta Mocio sono quanto mai incerte.  Anche perché la giornata odierna è cruciale anche per capire le mosse di Rifondazione che, dopo la direzione di ieri sera, nel pomeriggio dovrebbe incontrare il primo cittadino e prendere una decisione in un senso o nell'altro. Molto dipenderà dall'evoluzione della vicenda Ds all'interno dell'esecutivo, ma non solo.  Voci incontrollate davano già da ieri le dimissioni dell'assessore in quota Prc.  Voci stoppate immediatamente dalla segretaria Barbanera, ma che offrono il polso di una giornata, quella di ieri, di grandi fermenti e soprattutto in rapida evoluzione.  

 

Mocio, ieri a Terni per l'intera giornata, si prepara a vivere, dunque, giorni di autentica "passione" perché la sfida di ricomporre, eventualmente, l'esecutivo e portare avanti il mandato in questo clima di veleni e sospetti e, nella migliore ipotesi, di "distinguo" è una missione che ha dell'impossibile.  Insomma l'impressione è che si sia andati a finire in un gran pantano. La squadra che Mocio aveva scelto a giugno del 2004 perde i pezzi e nella peggiore delle ipotesi il sindaco potrebbe addirittura ritrovarsi con uno solo dei nomi di allora.

 

Su tutto questo l'opposizione incalza urlando alle dimissioni. "Non è del resto con una giunta comunale in agonia, incapace di assumere qualsiasi decisione, che si può fare il bene di Orvieto".  Tuonava ieri Enrico Melasecche (Udc).  Ma anche De Sio (An) e Nevi (Fi), con lo stesso tono, puntavano a fare tabula rasa degl amministratori orvietani affermando che "l'unico atto di cui sono stati capaci in tre anni di governo è stato quello di azzerrare il cda di Risorse per Orvieto, senza mettere in piedi un'alternativa".

 

Pubblicato il: 05/04/2007

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