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Il Consiglio è andato così

Approfondimento

La discussione è stata introdotta dall'intervento del professor Francesco Filippi, incaricato dall'Amministrazione comunale dello studio del nuovo assetto della viabilità in tutta la zona di Orvieto Scalo in rapporto alla futura arteria "Complanare", il quale ha spiegato che «è stato possibile elaborare sino ad otto soluzioni alternative dipendenti dalla futura arteria Complanare o da variazioni rispetto all'attuale assetto. E' stata compiuta la verifica dello stato attuale del traffico e del comportamento della Complanare rispetto alle diverse alternative alla rete viaria ipotizzate. Tra i diversi scenari valutati sono stati analizzati alcuni indicatori quali la velocità media sull'intera rete viaria, la riduzione dei tempi di percorrenza in presenza della Complanare, i dati di flusso tra Orvieto Scalo e il Centro Storico nell'arco compreso dalle ore 7,00 alle ore 22,00 comprendente le fasce di punta. Lo studio ha fornito le prime indicazioni, cioèn che la Complanare che dovrà essere realizzata in più lotti, ad iniziare dalla corrispondenza con il Casello Autostradale fino a Sferracavallo non deve essere immaginata come un tunnel ma dovrà prevedere interconnessioni con la rete viaria esistente per essere accessibile da tutti, da Ciconia, Orvieto Scalo, Sferracavallo. Inoltre, l'inserimento dell'insediamento Despina all'inizio della Statale Amerina non pone essenzialmente un problema di traffico, ma di inserimento ed accessibilità sulla viabilità Per cui dall'A1 fino alla rotatoria è opportuno un ridisegno dell'asse in questione e la verifica dei traffici che l'insediamento comporterà sulla Complanare e sull'Amerina, che vanno razionalizzati.

Maurizio Conticelli (I Democratici) ha affermato che «sull'insediamento Despina emerge un problema di tipo urbanistico mentre la zona deve essere studiata dal punto di vista viario. La Regione approvò il PRG stralciando la Complanare, poi è stato sancito il subordine della viabilità alle esigenze dell'insediamento urbanistico. La prima Complanare era stata stralciata, la seconda viene rimodificata nelle sue funzioni dimostrando che c'è una carenza di previsione, e quindi dimostrando i limiti che l'Amministrazione Comunale ha nel momento in cui non si confronta. I Consiglieri avrebbero dovuto avere modo di contribuire più a fondo in questa materia».

Valentino Maggi (DS) rivolgendosi alla minoranza ha ricordato le iniziative assunte nei mesi scorsi dai commercianti per dibattere la questione, ed ha esortato a non fare confusione tra fatto tecnico e programmazione politica che è stata fatta a monte.
Guido Alberto Taddei (I Popolari) ha dichiarato che «il piano attuativo Despina aveva un unico problema: la viabilità. Se ora giungono certezze che questo insediamento commerciale e di servizi non graverà sulla rete del traffico che necessita di una complessiva riorganizzazione, non vedo perché non si dovrebbe votare».
Franco Raimondo Barbabella (SDI) ha affermato che «dall'agosto scorso, quando la pratica venne discussa in Consiglio comunale, facendo emergere tre condizioni essenziali: la viabilità, la riqualificazione interna dell'area e al rivisitazione dell'impostazione della 'Porta Orvieto' nella direzione dell'accoglienza, sono state chiarite molte cose. C'è una riconsiderazione dei ruoli delle varie aree nello sviluppo turistico, commerciale e culturale della città. Oggi, prendo atto che, nel frattempo, si è avuta l'assicurazione del finanziamento della Complanare per una parte rilevante dell'ordine di 26 miliardi delle vecchie lire. Non tutto è definito, ma certi paletti emergono. Prendiamo spunto dalla discussione per fare una verifica complessiva dell'intera zona, facciamolo oggi, perché ne abbiamo bisogno. Occorre, cioè, dare indicazioni precise di lavoro all'Amministrazione comunale e ai tecnici». Barbabella ha poi letto il documento risolutivo proposto al Consiglio ed ha che «abbiamo sempre proceduto con la chiarezza e quindi dobbiamo compiere ogni sforzo per dare una gestione leggibile alla realizzazione di questo progetto».
Stefano Olimpieri (AN) ha espresso critiche alla politica dei centri commerciali anche in ordine alle aspettative dei piccoli commercianti ed ha richiamato il fatto che la "Porta Orvieto" ha un significato ed un ruolo di accoglienza, mentre una parte di essa verrà destinata a svincolo della Complanare.
Massimo Gambetta (DS) ha lamentato che alcuni toni della discussione nascondono il non impegno sui fatti concreti e, dichiarando il voto favorevole, ha ricordato che la programmazione urbanistica in corso rispetta pienamente il programma di governo del Sindaco.
Stanislao Fella (AN) ha dichiarato che «la maggioranza approva un piano attuativo incompleto poiché la Complanare non c'è, né altro assetto viario lungo Via Angelo Costanzi, o parcheggi, o accessi pubblici. E allora, perché non subordinare l'approvazione del progetto alla risoluzione dei problemi esistenti? A dimostrazione che, pur non condividendo il progetto, AN intende essere presente con proposte concrete alla progettualità politica e contribuire, in positivo, alla risoluzione delle problematiche del governo della città e del suo sviluppo, propongo che la risoluzione proposta da Barbabella venga recepita dal Consiglio comunale quale prescrizione condizionante il rilascio degli atti autorizzativi».
Agostino Turreni (FI) ha evidenziato che «si va avanti per tappe incoerenti, alla ceca, senza conoscere le interconnessioni tra una fase e l'altra. A colpi di ariete, l'Amministrazione comunale, nonostante problemi invalicabili, sta andando avanti in un piano di attuazione che, in quanto tale, si dovrebbe qualificare per gli strumenti essenziali che sono stati però accantonati. In questo modo si intendono soddisfare interessi particolaristici di pochi soggetti».
Fausto Ermini (FI) ha detto che «la questione nasce un anno fa, da premesse fuorvianti come la giustificazione di strutture di 250.000 mq. che si giustificherebbe come elemento di attrattività verso altri poli commerciali. Di fatto si realizza una superficie per la grande distribuzione. Si tratta di interessi di settore favoriti da normative fuorvianti. Si parla di uno sviluppo sostenibile che non vediamo e ci preoccupa il rischio di un processo evolutivo inadeguato alla realtà socio-economica orvietana».
Fabrizio Cortoni (I Democratici) ha parlato della «Complanare sotto il profilo commerciale, cioè in termini di ripercussioni sul tessuto commerciale cittadino. E' vera la carenza di superfici di medie dimensioni, ed è possibile che ciò significhi ammodernamento, ma non ne sono pienamente convinto perché la media nazionale da raggiungere non va data per scontata. Registriamo una certa fretta su una materia molto importante per la città, sorvolando su questioni tanto controverse».
Bruno Materazzo (DS) richiamandosi a quanto già affermato dal consigliere di maggioranza Barbabella, ha ripreso la tematica del Piano del commercio e della necessità della media struttura di vendita nel territorio comunale già discussa dal consesso civico, sottolineando le aspettative ed il punto di vista dei consumatori in termini di offerta di mercato e di servizi adeguati, onde scongiurarne l'esodo a fini commerciali, verso altri territori limitrofi.
Roberto Meffi (Lista Civica) ha sottolineato l'importanza, rispetto a un anno fa, del fatto che sia stata finanziata la realizzazione della 'Complanare' ed ha ripreso i punti salienti del piano delle medie strutture di vendita. Ha poi respinto ogni illazione circa l'intento di voler favorire gli interessi di pochi soggetti ed ha invitato la minoranza a confrontarsi e a collaborare alla piena realizzazione di questo progetto di riqualificazione complessiva della città nell'area di accesso ad Orvieto.
Il Sindaco, Stefano Cimicchi concludendo il dibattito ha sottolineato che «si è trattato di un confronto lungo nove mesi, che ha privilegiato alcuni contenuti esterni piuttosto che i progetti urbanistici. Ringrazio i tecnici e gli operatori commerciali della città che hanno assunto iniziative a vari livelli dimostrando attaccamento alla nostra realtà. Questo lungo dibattito non ha espresso, tuttavia, proposte alternative o tentativi di interrompere l'azione promossa dall'Amministrazione comunale con altre idee progettuali. Registriamo, dunque, poca proposta ed un approccio confusionario al tema posto. Non ha preso piede qualsiasi altra proposta alternativa, semplicemente perché non esiste! O meglio non sono maturate idee alternative perché si è scelto di criticare unicamente il programma di governo del Sindaco. Dobbiamo dunque trarre lezioni da questi fatti e maturare il convincimento che la nostra realtà quando esprime idee è pienamente in grado di dialogare con i poteri forti, senza idee non lo è. Bisogna essere sereni sui giudizi e prendere atto del fatto che il tentativo di deviare dal dibattito politico chiamando in causa il ruolo della magistratura è miseramente fallito. Le rese dei conti inevitabilmente avvengono, anche nel centro sinistra a livello politico, e in questo ambito mi preme ricordare che la maggioranza ha dato prova di serietà, di confronto e di contributi costruttivi. Il percorso intellettuale-amministrativo è scevro da ogni interesse particolaristico, non fu così in altre epoche recenti (penso agli anni '90, alla vicenda del Borgo). La maggioranza ha dimostrato la capacità di tenere testa ad un dibattito sulle cose. Riflettiamo su quello che ha significato questa vicenda. È tempo di rasserenare gli animi e di dare più fiducia all'Amministrazione Comunale che, secondo il piano operativo che si è data, sta portando regolarmente a termine il programma di governo del Sindaco».

Pubblicato il: 19/05/2003

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