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Concorso pizze di Pasqua. Ultimi giorni

In occasione della seconda Domenica slow del 1° aprile saranno premiati i vincitori della quinta  rassegna delle pizze pasquali  dell'Orvietano. C'è tempo fino alla stessa domenica, alle 13

In occasione della seconda Domenica slow del 1° aprile saranno premiati i vincitori della quinta  rassegna delle pizze pasquali  dell'Orvietano.

Il concorso gastronomico, che è dedicato ad uno dei prodotti principe della tradizione umbra, la pizza o torta di Pasqua, dolce o salata, è promosso da "Il Palazzo del Gusto" e fa registrare l'aumento di partecipanti sia nella sezione "professionali" che nella sezione "amatori".

Possono partecipare tutti. C'è tempo fino alle 13,00 di domenica 1.

Ultimi giorni per partecipare al 5° concorso dedicato alle pizze (o torte) di Pasqua dell'Orvietano, iniziativa promossa da "Il Palazzo del Gustoper diffondere tra le nuove generazioni e mettere in valore i significati di un cibo tradizionale dell'Orvietano. La pizza o torta di Pasqua - dolce o salata - rappresenta uno dei prodotti principe della tradizione umbra che, ancora oggi, viene confezionata con varianti di ricetta casa per casa, in moltissime famiglie e dai forni e dai pasticceri in tutto l'Orvietano.

La scelta è quella di rimettere al centro dell'attenzione le pizze come cibo simbolico e reale della Pasqua per gustare e conoscere la propria storia e riaffermare l'identità locale e con una rassegna che premia di fatto la "migliore pizza di Pasqua dell'Orvietano", portata in concorso dagli artigiani del pane e del dolce del territorio; una sezione del premio è aperta anche alle pizze "familiari", che spesso risultano estremamente interessanti per ricetta e piacevolezza organolettica.

 Gli organizzatori fanno sapere che le adesioni sono in crescita rispetto alle precedenti edizioni e che stanno aumentando i partecipanti nelle due sezioni di concorso. Tutti possono partecipare semplicemente portando, almeno una pizza di Pasqua intera, domenica 1° aprile 2007 dalle 9,00 alle 13,00 presso Il Palazzo del Gusto di Orvieto (ex convento San Giovanni), in via Ripa Serancia al 16.

Sono due le sezioni del concorso: "Amatori", appassionati, gourmet, famiglie, single e "Professionali", pasticceri, panificatori, ristoranti, gastronomie.

Una giuria di esperti cui sono invitati a partecipare  Iva Barbabella (enogastronomia - Unitre Orvieto), Rita Boini (enogastronomia - Corriere dell'Umbria), Vittorio Tarparelli (fiduciario Slow Food Orvieto), Marco Frizza (Cna Orvieto), Massimo Catalani (pittore ed enogastronomo), Luisa Salvadori (Direttrice della Biblioteca Comunale di Orvieto) e Claudia Tanturli (scrittrice e gastronoma).

Partecipano al concorso venti ragazzi della Scuola Media Ippolito Scalza di Ciconia, che svolgono un laboratorio di cucina e manipolazione dei cibi "Divertiamoci in Cucina" coordinato dalla professoressa Giulia Barattolo.

La giuria si riunirà in sede pubblica domenica 1° aprile presso il Palazzo del Gusto dalle 16,00.

Presso il Palazzo del Gusto dall'1 al 7 aprile sarà aperta, inoltre, una degustazione libera di pizze di Pasqua dell'Orvietano, in accompagnamento con i vini dell'Enoteca regionale e delle Strade del Vino dell'Umbria.  (Per informazioni: tel 0763341818 ilpalazzodelgusto@libero.it ).

Nella cultura tradizionale di Orvieto e dell'Orvietano, il momento pasquale detiene un posto di primissimo piano, essendo collegato al momento del rinnovo vegetativo e alla fine della Quaresima penitenziale.  Le pizze (o torte) di Pasqua, dolci o al formaggio, rappresentano quindi il "cibo della festa" per definizione, il ritorno dell'abbondanza dopo l'astinenza.

Per questo ad esse era collegato un vero e proprio ciclo rituale che coinvolgeva le fasi della cerca degli ingredienti (prima di tutto le uova, elemento simbolico pasquale per eccellenza), la preparazione e la stessa somministrazione ai membri della famiglia e alla cerchia di amici come scambio bene augurante. Le pizze pasquali sono ancora oggi oggetto di grande attenzione a livello familiare, e costituiscono un vero e proprio relitto vivente di una tradizione che ancora è tramandata e resa attuale in molta parte dell'Umbria.

La prima colazione pasquale iniziava verso le 11 e andava avanti per ore, non vi era una successione particolare nei cibi, era una specie di grande brunch. La tavola rimaneva apparecchiata per tutto il giorno, per accogliere parenti e vicini che venivano in visita. Sulla tavola non mancavano mai il vino e il vino santo. Tutto era stato rigorosamente benedetto il Sabato santo e perciò gli avanzi (briciole, gusci d'uovo, ecc.) non venivano buttati via ma gettati nel focolare.  

Pubblicato il: 30/03/2007

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