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La 'Porta di Orvieto' si farà, ma le opposizioni non demordono

Claudio Papini 'capeggia' l'opposizione dei commercianti dell'ex Petrurbani, del Borgo, di via Costanzi. In attesa delle disposizioni del Tar

Politica

Questa è l'ultima parte della storia amministrativa del progetto "Porta di Orvieto", che ha suscitato in città polemiche che non si spegneranno facilmete. Facciamo il punto.

Nella seduta del 9 maggio il Consiglio comunale ha approvato, 12 favorevoli e 5 contrari, Conticelli, Olimpieri, Fella, Turreni, Ermini, il piano attuativo di iniziativa privata di proprietà della società Despina S.r.l., lungo la Strada Amerina, ad Orvieto Scalo, "Porta di Orvieto" e la relazione di controdeduzioni alle osservazioni presentate. Il Consiglio comunale ha poi approvato all'unanimità, trasformandole in risoluzione finale, le indicazioni proposte dal capogruppo Franco Raimondo Barbabella (SDI) per il lavoro degli uffici competenti e dell'Amministrazione in tutte le future fasi di attuazione del progetto riguardo a massimo controllo dei parametri di riqualificazione dell'area, assetto della viabilità e creazione delle condizioni di accoglienza. Sempre all'unanimità è stato approvato l'emendamento presentato dai consiglieri di minoranza, Fella, Turreni, Ermini ed Olimpieri che impegna il Consiglio, la Giunta comunale e gli uffici competenti a vincolare il rilascio della concessione edilizia alla sussistenza dei requisiti definiti. Questa, nella sostanza, la situazione amministrativa della cosiddetta "Porta di Orvieto", luogo di accoglienza di chi viene ad Orvieto.
Ma rimane in piedi l'opposizione dei commercianti della Ex Petrurbani, del Borgo e di via Costanzi, un quarantina, che hanno presentato opposizione al Tar, a cui si aggiunge l'altra opposizione presentata dalla Confcommercio.

Scelte urbanistiche di questo tipo incidono profondamente nelle realtà economiche esistenti e coinvolgono decine di famiglie, che vedono in pericolo le proprie aziende. Claudio Papini, animatore del gruppo di commercianti più coinvolti dall'eventuale trasferimento della Coop nel nuovo insediamento, dice che finché non si avrà il giudizio del Tar non ci saranno altre azioni a sostegno delle loro ragioni. Ma non allentano l'attenzione, convinti che comunque debbano essere individuate soluzioni che salvaguardino le loro attività commerciali. La speranza è che a posto della Coop possa insediarsi una catena di supermercati equivalente, che possa mantenere lo standard di attrazione e il target di pubblico a tutt'oggi esistenti.

Le indicazioni proposte da Franco Raimondo Barbabella e divenute una risoluzione approvata all'unanimità, che vincola il rilascio della concessione edilizia, costituiscono dei "paletti" importanti nell'iter amministrativo del progetto della "Porta di Orvieto", poiché fissano dei principi di comportamento che possono guidare al meglio le fasi esecutive che seguiranno.

Questi i contenuti:

Viabilità e riqualificazione dell'Area
· Procedere ad una definizione dei nuovi assetti viari di tutta la zona in modo che la realizzazione di essi preceda ed accompagni l'attuazione del progetto "Despina";
· Ristabilire una continuità funzionale ed estetica di tutta la zona lungo l'asse statale dell'Amerina;
· Riqualificare il bordo stradale mediante marciapiedi ed adeguato arredo;
· Formazione di spazi di sosta differenziati per mezzi pesanti, sosta lunga, sosta breve, ecc.;
· Riqualificazione di tutte la rete degli accessi e realizzazione di adeguati percorsi pedonali;
· Collegamento con la viabilità interna di S. Letizia (attualmente in fase di studio e con previsione di attuazione entro il primo semestre del 2004).

. Porta della Città o Struttura di accoglienza
· Deve essere ben visibile e quindi preminente rispetto alla attività che attualmente si affacciano sulla Statale Amerina;
· Le sue dimensioni debbono essere adeguate alle funzioni che deve svolgere;
· L'accesso e il parcheggio ad essa deve essere a suo esclusivo servizio;
· Deve essere collegata telematicamente con i punti informativi della città;
· Deve avere un aspetto architettonico particolarmente curato e qualificato ispirato ad un'idea indentificativa della città e del territorio. In questo senso non va escluso l'incarico ad un professionista di riconosciuta esperienza e qualificazione professionale.

La risoluzione approvata all'unanimità rappresenta una ancor maggiore garanzia che i lavori si svolgeranno secondo indicazioni amministrative precise e condivise, a garanzia di tutti i cittadini.


Pubblicato il: 19/05/2003

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