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Omicidio Mencarelli, la difesa 'spara' sulla perizia balistica

"Non dice il vero, il colpo è stato sparato dall'alto e la prostituta mente", sostiene la difesa. Gli esiti della perizia balistica di parte sarebbero contrapposti a quelli a cui è arrivato il balistico nominato dal tribunale   

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Omicidio Mencarelli, la difesa "spara" sulla perizia balistica: "non dice il vero, il colpo è stato sparato dall'alto e la prostituta mente".  A due mesi dal processo - con il presunto assassino dell'elettrauto di Allerona, Franco Crociani, che resta in carcere e la giuria popolare che è stata estratta in queste settimane - il legale difensore del pensionato tira fuori una carta che, secondo lui, rimetterebbe in discussione l'intera scena del delitto, allontanando l'ombra della colpevolezza dal suo assistito. La risposta, o meglio la svolta per le tesi difensive, starebbe in una perizia di parte i cui esiti sono contrapposti a quelli a cui è arrivato il balistico nominato dal tribunale.

Che fosse necessario "un approfondimento sotto il profilo balistico" il legale Giuseppe Marruco lo aveva sempre sostenuto. E adesso che ha in mano i risultati di quelle indagini difensive, è pronto per giocarseli in dibattimento. Dove a scontarsi saranno, dunque, due ricostruzioni del delitto. Per l'accusa, come noto, l'assassino di Sauro Mencarelli, quella mattna del 28 ottobre 2005, avrebbe esploso il colpo calibro 20 da dietro, accuattatto nella parte posteriore della Punto dell'uomo, in sosta sulla stradina di Acqualoreto.  A briciapelo quasi, da una distanza che non supera il metro e mezzo. Da quella distanza la prostituta che era accanto a Mencarelli avrebbe inevitabilmente visto l'assassino, coma la stessa donna, dopo aver a lungo negato, ha confermato in sede di indagine.

Per Marruco o meglio per il "suo" perito, però, le cose stanno molto diversamente. "Solo uno stupido sarebbe andato a mettersi dietro l'automobile per sparare, così allo scoperto con la possibilità, anzi la certezza, di essere visto - spiega il legale - e, infatti, la nostra perizia conferma un'altra ricostruzione. Il colpo è venuto dall'alto (la strada è fiancheggiata da una piccola ripa piena di arbusti, ndr) da dove tra l'altro è più facile la fuga e questo conferma la validità della prima testimonianza della prostituta. La donna cioè, come ha ripetuto d'altro canto più volte prima dell'arresto, non ha visto un bel niente".  Insomma, Marruco punta a smontare l'anello più forte dell'accusa: la prova testimoniale. Quella donna, in definitiva, alle cui parole ha sempre detto di non credere affatto. Questo rimetterebbe in gioco molte cose. Fuori e dentro il processo.

Fermo restando, comunque, che gli inquirenti, invece, credono a quella donna e il tribunale ha archivato ogni ipotesi di reato a suo carico. Per il resto delle prove (dal calibro utilizzato, alla polvere da sparo sui vestiti, fino all'alibi) Marruco dice che non sono "insuperabili".  A conferma che quello che si aprirà il prossimo 22 maggio in corte d'Assise a Terni sarà un processo, come più volte ripetuto, altamente indiziario. Fino a quella data sembra ormai scontato che Crociani resterà in carcere.  Anche se, dopo un anno e mezzo di detenzione, vorrebbe affrontare almeno il processo a piede libero.  

"Finora il tribunale ha sempre respinto ogni richiesta - sottolinea Marruco -. Avevamo avanzato anche proposte alternative come i domicilari o il braccialetto, ma sono state tutte puntualmente respinte.  A questo punto torneremo alla carica quanto prima. La detenzione appare infatti ormai ampiamente immotivata per un anziano, incensurato, di 68 anni, ad un anno e mezza di distanza dai fatti e anche alla luce del movente individuato, quello della gelosia". 

Pubblicato il: 16/03/2007

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