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Bosetti recita Pirandello al Mancinelli

Così è (se vi pare). Prenotare, perché è una recita unica. Sabato 17 marzo alle 21  

foto di copertina

Alle soglie della primavera giunge al Mancinelli un Pirandello importante, portato in scena da una Compagnia di altrettanta fama. Così è (se vi pare), scritta nel 1916, trova in Giulio Bosetti un interprete fedele e di classe al tempo stesso, dove una regia rigorosa caratterizzata da una raffinata sobrietà rende lo spettacolo godibile e memorabile, tanto da essere segnalato dalla critica come uno degli eccellenti del 2005. Nello stesso anno, ad Agrigento, Bosetti ha vinto il Premio Persefone per la miglior regia, mentre a Marina Bonfigli e Nicola Rubertelli sono andati i premi rispettivamente per la miglior interpretazione femminile e la miglior scenografia. Grande il successo riscosso anche in Germania, al Renaissance Theater di Berlino, nell'ambito della rassegna del teatro italiano promossa dall'ETI.

Lo strano comportamento del signor Ponza e di sua moglie, che comunica con la madre, signora Frola, solo per mezzo di bigliettini calati dalla finestra con un paniere, scioglie la fantasia dei vicini. Ciascuno ha la sua verità che non coincide con quella degli altri. I tre personaggi si disvelano con ritrosia, in maniera intrigante come in un giallo, con la frase celebre pronunciata dalla signora Frola a timbrare il tutto: "Io sono colei che mi si crede".

In una lettera al grande attore Ruggero Ruggeri, Pirandello dice che la commedia si regge su "un difficilissimo equilibrio tra la commedia della curiosità e il dramma ignoto". Lo scrittore siciliano ha tratto il testo drammatico da una sua precedente novella, come spesso gli è accaduto, in un momento della sua vita caratterizzato dall'inasprirsi della malattia nervosa della moglie e dalla profonda crisi di identità.

Giulio Bosetti, attore bergamasco formatosi all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma, frequenta da oltre cinquant'anni il teatro di Pirandello, mettendo in scena quasi tutte le commedie più importanti del Premio Nobel (1934) siculo. La Signora Frola è stato un test decisivo per prime donne del teatro del Novecento come Marta Abba, Paola Borboni, Alda Borelli, Emma e Irma Gramatica, Evi Maltagliati, Diana Torrieri, Rina Morelli, Lilla Brignone.

La critica nazionale ha accolto con entusiasmo lo spettacolo:

Giulio Bosetti, con la bella scena di Nicola Rubertelli, propone uno spettacolo di raffinata sobrietà che fa risuonare il testo nella sua forza amara, ambigua parabola, riservando per sé, splendido per misura, il ruolo del ragionatore ironico che si diverte a osservare, conscio dell'impossibilità di giungere a una certezza. Ottima Marina Bonfigli, stretta tra lacerazione e dolcezza. (Corriere della Sera)

Una Marina Bonfigli superba nell'alternare slancio e ritrosia, tristezza e calore. Nel gioco delle parti, concertato con sapiente leggerezza e ritmi perfetti, Bosetti riserva a se stesso il ruolo di Lamberto Laudisi, scomodo grillo parlante che seppellisce sotto la sua risata beffarda anche l'ultimo, estremo tentativo di cogliere la verità. (La Repubblica)

Inutile suggerire celerità nelle prenotazioni per sabato 17 marzo alle ore 21, recita unica.

  


  

Pubblicato il: 15/03/2007

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