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Furto del defibrillatore automatico in piazza del Duomo. 'Uno sfregio alla nostra filosofia e al nostro impegno'

Parla il dr. Giampiero Giordano, presidente della "Associazione Amici del Cuore di Orvieto"

foto di copertina

di Monica Riccio

In merito al danneggiamento di un totem contenente un defibrillatore automatico installato dalla Associazione Amici del Cuore di Orvieto avvenuto nei giorni scorsi, abbiamo incontrato il responsabile del progetto "Orvieto Città Cardioprotetta", dr. Giampiero Giordano.

- Abbiamo appreso dell'episodio di vandalismo o di furto di cui è stato oggetto un totem contenente un defibrillatore automatico installato nell'ambito del progetto "Orvieto Città  Cardioprotetta". Quale è il valore dello strumento sottratto?

- Lo strumento che ci era stato regalato dalla Kelyan era assolutamente tra i migliori e pertanto il suo costo era tra i più alti nella gamma dei defibrillatori che costano tra i 1550 e i 3000 euro.

Ma il valore dello strumento era ben maggiore di quello del costo economico visto che era diventato il simbolo concreto dell' impegno della Associazione Amici del Cuore e  dei laici rianimatori, e di quanti credono al progetto di lotta all'arresto cardiaco nel territorio.

- Pensa che lo strumento medico possa essere stato sottratto per ricavarne profitto in qualche modo? Eventualmente rivendendolo, ma a chi? Ma è facile usarlo anche per chi non ha seguito un corso specifico?

- Lo  strumento può essere stato asportato per fare una bravata visto che in molti ipotizzano che sia scomparso per opera di studenti in gita ad Orvieto. Non si può ovviamente escludere che  il defibrillatore possa essere rivenduto o vada a rifornire qualche attività che prima o poi, più prima che poi, venga obbligata proprio dalla legge ad avere tra le proprie attrezzature un defibrillatore vicino all'estintore o quanto altro.

- Ma è facile usarlo anche per chi non ha seguito un corso specifico?

- Assolutamente no, ma non credo che saper usare o non sapere usare il defibrillatore rientri nei ragionamenti di chi  lo ha rubato.

- Il progetto prevede l'installazione di altri totem, ma a questo punto possiamo fare qualcosa per garantirne la sicurezza?

- Ci eravamo posti a lungo il problema della possibilità dell'atto vandalico e del furto ma la logica del defibrillatore nel territorio è ovviamente di grande ed immediata disponibilità  ai laici rianimatori della comunità.

Avevo accettato, sia pure a malincuore, di proteggere il totem situandolo in un modo che ne limitava l'accesso solo per qualche ora della notte ma lo proteggeva per molte ore in cui però ci sarebbe stata quella immediata disponibilità all'accesso che reputavo e reputo fondamentale per la logica di una defibrillazione che è definita precoce.

Dovrei rimettere subito un nuovo defibrillatore nello stesso modo. ma  penso di poter trovare una soluzione per sistemare i defibrillatori con uguale disponibilità ma più protetti

- L'Associazione Amici del Cuore ha pubblicizzato in vari modi il progetto. Pensa che ci possa essere qualcuno a cui l'iniziativa non è particolarmente gradita?

- Abbiamo fatto un gran lavoro con tutta l'associazione, con gli istruttori di blsd, con la gente. Dovunque abbiamo parlato di arresto cardiaco  abbiamo suscitato grande interesse . Se esiste ad Orvieto e nel territorio limitrofo un buon numero di persone capaci di trattare un arresto cardiaco e se esiste un gran numero di persone che ha sentito parlare di arresto cardiaco e delle sue problematiche è merito grande degli Amici del cuore di Orvieto. Non credo che si possa pensare ad altro.

- Come hanno reagito alla notizia i tanti laici rianimatori ormai formati nel comune di Orvieto e in molti comuni limitrofi?

- Una pioggia di sms sul mio cellulare per esprimere la loro amarezza e non poteva essere altrimenti visto che si era lavorato sulle motivazioni per diventare laici rianimatori di primo soccorso. Il furto del defibrillatore è stato in alcuni casi vissuto come uno sfregio alla nostra filosofia e al nostro impegno.

-  E ora, si riacquisterà un nuovo defibrillatore per questa installazione?

- Ovviamente sì, anzi ne abbiamo ordinati più di uno, che consegneremo quanto prima. Ma abbiamo in preparazione a breve un raduno di tutti i laici rianimatori, per delle scelte condivise.

Le indagini sono in corso ma non si hanno molte speranze di conoscere la verità sull'atto vandalico e del resto non è questo l'interesse di chi lavora al progetto "Orvieto Città Cardioprotetta". Si continuerà a lavorare come sempre con la formazione dei laici rianimatori che vede in programma un corso fissato per domenica 25 marzo 2007  e con la divulgazione degli obiettivi e dei risultati della attività, considerando questo atto come un incidente di percorso che per nulla può fermare o rallentare l'impegno da più parti profuso nel progetto.

Per informazioni sulla attività del progetto e/o corsi in programma:

www.cittacardioprotetta.org        

Antichità Barone, via Duomo 10, Orvieto tel. 0763 341769

Segreteria Progetto:

c/o Agenform , Viale I Maggio 18,
TEL/FAX 0763.390027
info@cittacardioprotetta.org
cardioprotetta@libero.it

Pubblicato il: 14/03/2007

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