Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

In possesso di sessanta traversine ferroviarie. Quattro mesi

Si tratta, com'è noto, di materiale cancerogeno in quanto il legno delle traversine è trattato con il "creosoto". Nell'Orvietano è emerso un fiorente mercato di questo materiale

ORVIETO - Quattro mesi per ciascun imputato con i benefici dell'indulto. E' finito così, almeno per il momento, il processo incardinato per abbandono di rifiuti pericolosi a carico di una coppia titolare di una ditta di Orvieto scalo. Marito e moglie erano stati denunciati a dicembre di due anni fa dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) che, nel corso di un'ispezione, sequestrarono nel piazzale dell'impresa una sessantina di traversine ferroviarie in legno. Si tratta, com'è noto, di materiale cancerogeno in quanto il legno delle traversine è trattato con il "creosoto", una sostanza messa al bando dall'Unione europea perché considerata altamente tossica. Le traversine vanno, dunque, smaltite tramite apposite procedure per le quali le Ferrovie utilizzano degli impianti in Svizzera, dove il materiale viene normalmente trasferito da una ditta a cui le Ferrovie stesse hanno affidato il trasporto. In realtà nell'Orvietano è emerso un fiorente mercato di questo materiale. Secondo una recente indagine del Noe che ha portato alla denuncia di 15 persone tra l'Orvietano e il Viterbese (due gli orvietani implicati), le traverse sarebbero, infatti, vendute al prezzo di 5-7 euro ciascuna, spesso ad aziende agricole ed imprese edili. L'indagine della procura di Viterbo resta tuttora aperta. Mentre per quanto riguarda marito e moglie condannati venerdì pomeriggio dal giudice Silverio Tafuro il ricorso in Appello è sicuro, come conferma il legale difensore l'avvocato Gianfranco Puppola. Per uno degli imputati anche il pm aveva chiesto l'assoluzione.

Pubblicato il: 11/03/2007

Torna alle notizie...