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Il Comune di Baschi nella bufera. Finiscono sotto inchiesta gli autovelox sulla Baschi-Todi

Molte delle contravvenzioni potrebbero essere state elevate non in ottemperanza all'ordine prefettizio e, sembra, con una certa "parzialità". La Procura indaga

di Stefania Tomba

BASCHI - Finiscono sott'inchiesta gli autovelox sulla Baschi - Todi.  Da qualche mese la procura della Repubblica di Orvieto è al lavoro per accertare la legittimità delle modalità con cui, negli ultimi due anni, sono state elevate centinaia e centinaia di contravvenzioni per eccesso di velocità nel Comune di Baschi.  Nel mirino della procura - dopo le indagini condotte dalla polizia stradale di Orvieto, guidata dal comandante Stefano Spagnoli - sono finite le contravvenzioni relative alle "fotografie" scattate agli automobilisti da alcune postazioni con obbligo di fermo, in cui l'autorità preposta non avrebbe provveduto alla contestazione immediata, come previsto dalla legge.  

In sostanza, molte delle contravvenzioni potrebbero essere state elevate non in ottemperanza all'ordine prefettizio che autorizza le postazioni senza obbligo di fermo soltanto in alcuni punti e non in altri.  Ma c'è anche, e forse soprattutto, un secondo aspetto che sta cercando di mettere a fuoco l'inchiesta.  Ovvero la possibilità che ci sia stata una certa "parzialtà" nel recapitare poi, una volta accertati i verbali, le "fotografie" scattate dall'autovelox.  Insomma, sull'accertamento dell'occhio elettronico, e dunque in quanto tale indiscriminato, dell'autovelox c'è il sospetto, e forse più di un sospetto, che sia intervenuto, a posteriori, quello umano.  Per correggere il tiro. 

Favoritismi, in definitiva.  Che avrebbero così evitato di multare chi probabilmente, a discrezione, non "doveva" o non voleva essere sancito. Questo secondo aspetto, anche alla luce delle contraddizioni che emergono in giurisprudenza in tema di fermo obbligatorio, sembrerebbe divenuto prioritario nell'inchiesta, che starebbe cercando di verificare eventuali responsabiltà di un paio di persone ritenute coinvolte. Gli inquirenti, tuttavia, mantengono, al momento, il più stretto riserbo sull'intera vicenda. 

Per quanto riguarda, poi, le modalità di utilizzo delle postazioni da parte della municipale, spunto da cui è partita inizialmente l'indagine della stradale, c'è la possibiltà, ovviamente, che i verbali finiti nel fascicolo della procura siano a rischio di annullabilità.  

La vicenda, limitatamente a questo aspetto, non è completamente nuova per essere stata al centro di molte proteste da parte dei cittadini multati. E' così che in questi due anni la storia è finita più volte di fronte al giudice di pace con una media decisamente significativa di duecentocinquanta ricorsi all'anno. Gli esiti, tuttavia, non sono sempre stati favorevoli per gli utenti.  La giurisprudenza, infatti, in tal senso è tutt'altro che univoca, in quanto la Cassazione ha spesso dato ragione all'autorità preposta alla vigilanza, qualora essa sia riuscita a dimostarare l'impossibiltà, nel momento in questione, di provvedere al fermo. La municipale (che ha affidato il sevizio autovelox in gestione ad una ditta esterna) e il Comune di Baschi sono nella bufera.  La vicenda - in un momento in cui multe, autovelox e foto red sono al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica - è inevitabilmente destinata ad una grande eco.  

Pubblicato il: 03/03/2007

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