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Bilancio. Per Capoccia salvi servizi e investimenti

Rimangono le difficoltà finanziarie determinate dai soldi non arrivati dei rifiuti campani. Intanto, i mal di pancia tra gli alleati minori restano, anche se le limature del bilancio sono tutt'ora aperte al confronto

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di Stefania Tomba

ORVIETO - "Una nuova politica di bilancio impostata sulla selettività della spesa, nella piena salvaguardia dei servizi e delle principali attività legate allo sviluppo del sistema economico locale".

Così il neo assessore ai Lavori pubblici, Marino Capoccia spiega la manovra contabile di previsione illustrata martedì sera dal sindaco a giunta e maggioranza. Lo squilibrio di 2milioni e 200mila euro, rimasto dopo i consistenti tagli operati, si chiuderà con ulteriori razionalizzazioni (Cultura ed eventi, soprattutto), con un milione di euro recuperati dall'aumento dell'Irpef e nuove entrate in fase di studio come "il riscatto da parte dei cittadini degli alloggi delle aree Peep" anticipa Capoccia.

"E' un'operazione della quale c'era grande necessità. Si chiude in questo modo il risanamento dei conti avviato in sede di riequilibrio. Ci saremmo voluti arrivare - commenta ancora Capoccia evitando di toccare la tassazione- ma non è detto che un domani su questo non si possa fare un passo indietro".

Salvi sono per Capoccia i servizi e gli investimenti. "Si tratta ora di mettere a reddito le risorse: caserma Piave in primis - afferma - e aree di sviluppo, sia quelle nuove che quelle esistenti". Intanto, i mal di pancia tra gli alleati minori restano, anche se le limature del bilancio sono tutt'ora aperte al confronto.

Le difficoltà finanziarie, infine, aumentano inevitabilmente l'insofferenza del Comune nei confronti del credito (oltre 2 milioni e mezzo di euro) che l'amministrazione vanta ancora nei confronti della Campania per i rifiuti smaltiti tra il maggio 2003 e l'aprile 2004. Di fronte all'ingiunzione di pagamento il commissario straordinario, infatti, si è rivolto all'avvocatura di Stato e il Comune da novembre è in attesa della decisione del giudice. A cercare di smuovere le cose ora ci stanno provando i parlamentari umbri che, in questi giorni, hanno presentato un'interrogazione al Consiglio dei ministri. Si chiede di accelerare i tempi e di attivare un tavolo negoziale presso il dipartimento nazionale della protezione civile.

Pubblicato il: 01/03/2007

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