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Castel Viscardo. Le Terme di Tiberio un passo avanti

La concessione dell'acqua termominerale torna alla Regione e il progetto Benessere va avanti. Con 94mila euro da spendere subito

foto di copertina

Il tormentato sogno del recupero delle terme di Monterubialglio si trascina da qualche decennio e ora sembra avere compiuto un primo passo nella liberazione delle concessioni di utilizzazione delle acque, che non saranno più in capo alla Vesuviana Nuova srl.

Il TAR dell'Umbria ha infatti pronunciato lo scorso 13 febbraio la sentenza di rigetto del ricorso proposto dalla Immobiliare Vesuviana Nuova s.r.l. contro la Regione dell'Umbria per l'annullamento della D.M. 5848/01 che dichiarava decaduta la concessione dell'acqua termominerale "Fonti di Tiberio" in Comune di Castel Viscardo.

L'Amministrazione comunale di Csstel Viscerdo ha sostenuto l'azione della Regione e si è costituito con interventi ad opponendum al Tar, richiedendo nelle varie udienze un pronunciamento sul merito della questione.

Il rigetto del ricorso gioverà a sbloccare la stasi che da anni pregiudica lo sviluppo di questa importante risorsa per la comunità castellese.

La concessione regionale di sfruttamento dell'acqua termominerale costituisce il presupposto essenziale affinché il progetto "Esserebene" promosso da Sviluppumbria si sostanzi e trovi credibilità tra gli imprenditori della filiera turistica legata al benessere.

Diventa a questo punto fondamentale lo studio aggiornato sulla natura delle acque e sul suo potenziale sfruttamento, come peraltro condiviso dalla Regione dell'Umbria che ha recentemente stanziato la somma di 94mila euro per la manutenzione del pozzo e gli studi correlati.

Il vecchio Centro Turistico Sabatini, le terme di Monterubiaglio, (nella foto) oggi è in totale degrado, ma durante gli anni Sessanta godé di una certa seppur breve gloria.

Sembrò allora che anche Orvieto potesse godere dei riflessi della vicina Roma mondana e piscine termali, ristorante e night attiravano la gioventù con maggiori disponibilità economiche. Gli altri, gran parte, ascoltavano i racconti di notti brave ed immaginavano. Ma poi il progetto non evolse, arrivarono tempi bui, l'impianto fu abbandonato.

Pubblicato il: 26/02/2007

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