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Gal di Terni. Recupero e la coltivazione di erbe spontanee, utilizzate nella tradizione enogastronomica locale

Finalità del programma è che le erbe tradizionali possano essere coltivate e commercializzate sia per insalate che per preparazioni cotte. Con un legame strettisimo alla gastronomia dlel territorio

Il Gal di Terni darà vita a un progetto per il "Recupero e la coltivazione di erbe spontanee, utilizzate nella tradizione enogastronomica locale". Finalità del programma è far sì che alcune piante, tipo asparago selvatico, borragine, cicoria selvatica, rucola selvatica, caccialepri, pimpinella, strigoli, crespigno comune, tarassaco, erba stella, raponzolo o raperonzolo, carlina, cassella e spinacio di monte - la cui raccolta era legata al sistema della mezzadria ed alle tradizioni contadine - possano essere coltivate e, successivamente, commercializzate sia per insalate che per preparazioni cotte. Il progetto si articola in questo modo: una volta individuato e recuperato il germoplasma (insieme di piante o parti di piante erbacee o legnose, mantenute in purezza per la conservazione del patrimonio genetico, ndr) si passerà alla realizzazione di un campo catalogo e alla messa a punto delle tecniche agronomiche per la coltivazione biologica delle erbe spontanee. Successivamente seguiranno: attività dimostrative sulle tecniche agronomiche (semina, consociazioni, tecniche di agricoltura biologica, tecniche di raccolta, ecc.); la diffusione dei risultati, la realizzazione di una pubblicazione, ad uso degli operatori agricoli e del settore agroalimentare e la presentazione del prodotto. Allo stato attuale sono in fase di definizione le aree dove verranno installati i campi sperimentali ed è in pieno svolgimento il recupero del germoplasma."Il progetto - spiega Albano Agabiti, presidente del Gal Ternano - si integra con le attività di valorizzazione delle strade dell'Olio, del Vino e dei prodotti della montagna; in sintesi sostiene il processo di tipicizzazione dei prodotti agroalimentari, alla base dello sviluppo rurale sostenibile del nostro territorio. Attualmente, nei rari casi in cui ritroviamo queste erbe nei punti vendita, si ignora nel modo più assoluto la loro provenienza. L'introduzione in coltivazione controllata, invece, offre garanzie di salubrità e tracciabilità. La possibilità di inserire queste coltivazioni negli agriturismi, poi, è un motivo in più di attrazione che l'imprenditore può vantare. Per le aziende, invece, la vendita diretta di questi prodotti, oppure tramite la grande distribuzione organizzata, può rappresentare una fonte di reddito notevole: i consumatori sono, infatti, sempre più interessati a prodotti di nicchia, legati a tradizioni culinarie passate e, molto spesso, reperibili soltanto presso i sempre più rari mercatini delle erbe".

Pubblicato il: 26/02/2007

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