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La Piave desolato parcheggio di giorno, obiettivo di ladri e teppisti di notte

La caserma, abbandonata a se stessa, non solo sta cadendo a pezzi, ma sta iniziando a diventare un posto pericoloso dove la sicurezza pubblica non è affatto garantita

foto di copertina

di StefaniaTomba

 

ORVIETO - Desolato parcheggio di giorno, obiettivo di ladri e teppisti di notte. La caserma Piave abbandonata a se stessa, non solo sta cadendo a pezzi, ma sta iniziando a diventare un posto pericoloso dove la sicurezza pubblica non è affatto garantita. Un breve giro tra lo squallore degli immobili, lasciati dai militari nell'ormai lontano 2002, è sufficiente per gettare nello sconforto e suscitare più di qualche ragionevole preoccupazione.

 

 

Passino le scritte con la bomboletta spray inneggianti l'amore o il duce (passino nel senso che, pur deprecabili, si tratta comunque della prima cosa che ci si può aspettare, tutto sommato, in un luogo caduto nell'oblio), ma non possono passare le decine e decine di vetri infranti, le porte forzate e gli innumerevoli furti che si sono consumati, nell'arco del tempo, all'interno della struttura abbandonata.

 

Non si contano le finestre spaccate e quelle cambiate di recente, quasi non si faccia in tempo a sostituire i vetri (con una considerevole spesa evidentemente) che nuovi o gli stessi teppisti tornano in azione.

 

Molte vetrate, quelle dei piani superiori, sono state infrante per puro "divertimento" ma molte altre sono state fatte esplodere a sassate per poter entrare all'interno degli immobili.

 

E' il caso dei locali dei vecchi magazzini dove i frigoriferi, tuttora sul posto, sono rimasti tutti senza il motore. O dei locali della ex mensa dove qualcuno si è divertito a girare a pancia all'aria i tavolini dopo essersi introdotto, probabilmente, dalle finestre. Anche queste rotte. Non si conta poi il materiale elettrico trafugato, a partire da fili della luce, componenti in rame, e quadri elettrici da esterni.

 

Un'azione predatoria che non ha salvato addirittura neanche le canalette delle coperture più accessibili.  Senza contare le porte forzate: praticamente tutte quelle che si affacciano su piazza d'Armi. Lo testimoniano le serrature portate via e sostituite con catene e lucchetti.

 

Ad immaginare queste sinistre presenze, notturne evidentemente, vengono i brividi, quindi, a pensare che ci sono ali accessibili, cunicoli sporchi e semi crollati dove chiunque può entrare, nascondersi o, peggio, portare qualcuno. E' sufficiente dare uno sguardo alla parte dei magazzini che guarda verso la Confaloniera. Una scala interamente ricoperta di vetri e calcinacci conduce a dei cunicoli altrettanto luridi e inquietanti. Dove albergano piccioni, sporcizia, lucchetti abbandonati ed escrementi. Non solo animali.

 

 

L'area è praticabile da chiunque, giorno e notte, senza che vi siano segnalazioni o protezioni di alcun genere. Al punto che c'è soltanto da ringraziare il caso, stando così le cose, se fino a questo momento non è successo nulla o almeno nulla di estremamente grave all'interno di questa "terra di nessuno".

 

Insomma, ai problemi lamentati dalla politica e dalla cittadinanza legati all'assenza di un progetto compiuto per il rilancio della struttura, a distanza di anni dalla dismissione, si somma adesso anche un problema di decenza (il parcheggio è utilizzato giornalmente da orvietani e turisti, anche camperisti) e, soprattutto, di sicurezza pubblica. 

Pubblicato il: 24/02/2007

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