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Riforma endoregionale, per Buconi niente ATI

Per il rappresentante del PDCI occorre progettare una "regione nuova" e non creare ulteriori enti intermedi

Buconi non vuole i prospettati ATI, i nuovi enti intermedi tra province e Regione, ed evidenzia la necessità di un riequilibrio territoriale tra le due province umbre.
Queste sono alcune delle richieste avanzate in una proposta di ordine del giorno dal consigliere provinciale del PDCI Danilo Buconi. Entrando nel merito del disegno di legge regionale, che è all'esame del Consiglio regionale ed alla partecipazione degli enti locali, il rappresentante dei comunisti italiani sottolinea che "il documento, non solo non individua percorsi di semplificazione amministrativa e di risparmio economico nella gestione del sistema pubblico ed esclude la maggior parte degli enti regionali dalla riforma, ma, addirittura, prevede la creazione di nuovi enti di livello intermedio tra la Regione e le Province". Nella risoluzione si chiede, perciò, l'impegno del presidente della Provincia e della sua Giunta a rappresentare alla Regione la propria contrarietà agli ATI, la necessità di armonizzare il disegno di legge regionale con il nuovo "Codice delle Autonomie" proposto dal Governo nazionale e di progettare una regione "nuova", fondata ed ispirata ai principi fondamentali di coesione ed integrazione sociale, economica e culturale, l'esigenza di procedere ad un riequilibrio territoriale tra le province di Perugia e Terni per meglio bilanciare la rappresentatività dei territori all'interno della Regione, la necessità di accorpare al disegno di legge di riforma endoregionale disegni e proposte di legge relativi alla riforma delle Comunità Montane e dei Consorzi di Bonifica.

Pubblicato il: 24/02/2007

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