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Palazzo dei congressi. Incasso 2006 18mila euro

Vita da fame. E la Giunta vuole più libertà nel decidere chi paga e chi no. Per promuovere i congressi e sostenere l'inadeguata struttura ricettiva. La scelte della Giunta sul filo dell'assistenzialismo. Intanto la Piave, soluzione finale per il problema ricettivo, è lì bloccata

foto di copertina

di Dante Freddi

La Giunta comunale vuole gestire con maggiore "larghezza" l'affitto del Palazzo dei congressi e decidere di poter disporre agilmente la riduzione del canone o la sua gratuità.

Lo ha approvato con una deliberazione presentata in Consiglio comunale la scorsa settimana, che ha modificato il regolamento per il pagamento del canone di affitto delle sale congressuali.

L'assessore Carpinelli ha sostenuto che non si possono far pagare le scuole o associazioni senza finalità di lucro. Inoltre, e soprattutto, serve una necessaria duttilità nella determinazione del canone di affitto, il cui costo rappresenta spesso una componente decisiva nella scelta di chi organizza convegni. "Noi paghiamo un handicap, ha sostenuto Carpinelli, che è quello di avere una struttura ricettiva inadeguata ai congressi. La riduzione del costo del palazzo aiuta a ripianare questa carenza". Insomma, non ci sono alberghi a quattro stelle in sufficienza e questo ci fa perdere appeal. Il modo per riparare è offrire sottocosto o gratis il Palazzo. E su questo decide la Giunta.
Carpinelli ha anche timidamente accennato all'utilità, che va a suo avviso perseguita, di una gestione privata del Palazzo. Ma timidamente, molto timidamente, conoscendo la trascorsa ed infelice esperienza di Orvieto convention bureau.

Sull'argomento si è sviluppato un dibattito serrato e imprevisto, che ha riguardato più in generale il Palazzo. A chi ha chiesto strutture di servizio più adeguate( An e Forza Italia), come la presenza di aria condizionata, l'assessore ha risposto che entro agosto sarà installato l'impianto. I tentativi di Olimpieri (AN) di far passare emendamenti in senso restrittivo della libertà della Giunta sono falliti.

 

Ma il vero problema nell'aria era se il Palazzo debba essere un "benefit" di cui dispone la struttura ricettiva orvietana per vendere meglio i congressi.

Il tema è delicato e una scelta esplicita a sostegno degli albergatori potrebbe tradursi in becero assistenzialismo. D'altra parte i congressi portano ricchezza in molte attività e quindi alla comunità complessivamente e sembra pertanto giustificabile anche l'assistenzialismo.

La "soluzione finale" sarebbe eliminare l'handicap della carenza di strutture ricettive consone, che si conosce e non si affronta da vent'anni, e cedere  una parte della Piave per quell'albergo da un centinaio di camere che tutti dicono esser necessario e che ci sarà, anno più anno meno.

Certamente sapere che il Palazzo dei congressi, gestito a spese del Comune, ha incassato nel 2006 tra i 15 e i 18mila euro per 160 giorni di impegno, rende la situazione inquietante e denuncia l'impossibilità, stando così le cose, di una sua gestione economicamente virtuosa.
Se deve essere assistenzialismo, almeno che lo sia esplicitamente ed in favore di tutte le aziende impegnante nella ricettività.  

Pubblicato il: 20/02/2007

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