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Noi siamo diversi

Vogliamo mostrare a tutti il nostro modo diverso da fare sport
Nel derby umbro passa Azzurra Iemmecci

foto di copertina

di Paolo Egidi

In un mondo sportivo catalizzato dai grandi interessi economici, pervaso a volte dalla violenza sin dalle prime manifestazioni, dove non è raro vedere genitori venire alle mani e si fa di tutto per avere la vittoria usando mille sotterfugi, dove le energie sono canalizzate in tutte le direzioni meno in quelle della sportività e del sano agonismo, ci piace urlare con forza che siamo diversi.

Ci piace urlare, non per sovrastare il tifo avversario ma per farci sentire, per mostrare a tutti il nostro modo diverso da fare sport. Credo che lottare per vincere la partita della vita sia uno dei modi migliori per nobilitare la grande passione per lo sport che ci accomuna. Mi piace essere provocatorio ed affermo che se invece dei tornelli agli ingressi, le telecamere, i biglietti nominativi e quanto altro viene in mente per fermare la violenza, facessimo entrare negli stadi o nei palazzetti non gli abbonati ma solo i laici rianimatori di primo soccorso, avremmo la soluzione. La provocazione è grande, basterebbe però devolvere il solo incasso di una giornata di calcio e di qualsiasi atro sport professionistico per coprire tutte le spese ed avere dei tifosi uniti dall' ideale di dare il massimo per la vita. La mia sicuramente è un'utopia ma, intanto, noi da piccolo che siamo ci proviamo e ci proveremo sempre invitando i nostri tifosi non solo a sostenerci ma a diventare laici rianimatori di primo soccorso, entrando a far parte di una squadra sicuramente vincente, che lotta sino alla fine per la vittoria più bella.

 

 

Pubblicato il: 19/02/2007

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