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L'Orvieto fa acqua

L'assessore Carlo Tonelli ha raccontato il percorso che l'Amministrazione sta seguendo insieme alle aziende del settore vitivinicolo per tentare di arginare la débacle commerciale de

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Con una dettagliata relazione al Consiglio comunale di venerdì scorso, l'assessore Carlo Tonelli ha raccontato il percorso che l'Amministrazione sta seguendo insieme alle aziende del settore vitivinicolo per tentare di arginare la débacle commerciale del nostro vino, orgoglio ed elemento di identità della comunità.

"Il vino rosso prodotto è troppo e i 200 ettari impiantati non trovano spazio in un mercato in crisi, dove la Comunità europea sta addirittura studiando incentivi per spiantare  le vigne in eccesso".

"Peggio il bianco- continua Tonelli-. L'Orvieto è imbottigliato da 110 aziende, gran parte di fuori zona, e il controllo della qualità è difficile.".

Le fascette che contrassegneranno l'Orvieto autentico e la definizione del prezzo minimo a 70 centesimi al litro sono passi ormai compiuti, ma, secondo Tonelli, "sarà necessario individuare delle vie per valorizzare l'Orvieto superiore, come è avvenuto per il Frascati".

L'assessore ritiene poi imprescindibile il coinvolgimento di tutta la comunità dell'Orvietano intorno a questo straordinario elemento identificativo, "perché i turisti che vengono ad Orvieto devono percepire che questa è la città del vino. Rinnovo quindi l'impegno dell'Amministrazione ad operare a stretto contatto con tutte le istituzioni e gli imprenditori del settore per contribuire al superamento della crisi".

Le parole di Tonelli dovranno ora tradursi in fatti e già la stagione turistica alle porte potrebbe essere segnata da una presenza massiccia di richiami la nostro vino. Un primo passo possibile.

Pubblicato il: 19/02/2007

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