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Rifiuti ad Orvieto, monta la polemica in Consiglio Regionale

Forza Italia e l'Udc cavalcano la polemica sui rifiuti della Campania 'spostati' ad Orvieto. Chiedono che il Consiglio regionale apra una discussione sul tema

Politica

di Redazione

Discutere in consiglio regionale l' accordo con la Campania per lo smaltimento di una parte di rifiuti dei comuni del napoletano nella discarica delle Crete di Orvieto: lo chiedono i consiglieri di Fi a Palazzo Cesaroni "perché - spiegano in una lettera ai presidenti di consiglio e giunta - la decisione, definita un atto di solidarietà dall'assessore Danilo Monelli, modifica i parametri fissati dal piano regionale dei rifiuti". I cinque consiglieri di Fi ricordano che un anno fa l'assemblea di palazzo Cesaroni, dopo una lunga maratona, approvò il piano umbro, fissando un incremento della produzione di rifiuti del 2,5 per cento annuo e l'obiettivo del 45 per cento di raccolta differenziata da raggiungere nel 2006.

Nella loro lettera, i consiglieri forzisti definiscono "inesistente" la credibilità politica dell'assessore, considerandola "tale da giustificare le sue dimissioni". Inoltre sottolineano che Monelli "in più occasioni ha garantito che l' aula sarebbe stata informata dei passaggi più significativi del piano regionale. Sempre Monelli - aggiungono - ha promesso in più occasioni che l' accordo con la Campania era da considerare una tantum dopo le prime 20 mila tonnellate".

Per il gruppo consiliare di Fi è dunque "evidente che l'accordo con la Campania è completamente estraneo agli indirizzi del piano rifiuti e lesivo degli interessi dell'Umbria, mentre sono ancora da comprendere i contenuti dell'accordo con la Campania, così come non abbiamo compreso (né lo hanno compreso i cittadini umbri) quanto sia l'introito e a chi vada".

Con una mozione è stato il consigliere regionale di Fi Ada Urbani a sollecitare il consiglio ad aprire un dibattito sui problemi legati all' emergenza rifiuti della Regione Campania e "sulle ricadute possibili nel nostro territorio regionale". "Nello spirito di solidarietà le regioni del paese - secondo Urbani - non potranno non farsi carico di aiutare questa regione a superare l' emergenza, ma la Regione Umbria è assolutamente impreparata a questa evenienza, dal momento che nel suo piano regionale dei rifiuti non sono previsti siti per lo stoccaggio di materiale proveniente da altre regioni ed i siti attualmente in funzione riescono a malapena a far fronte alle esigenze locali". Urbani ricorda che l' accordo a suo tempo stipulato con la Regione Campania "aveva già sollevato forti dubbi e rilevanti proteste da parte delle popolazioni locali perché venne inteso come un precedente pericoloso per l' equilibrio eco-sostenibile della nostra regione e capace di alterare i contenuti del piano regionale".

E dalle opposizioni si alza la voce dell'Udc. "E' una solidarietà pelosa quella della Regione Umbria nei confronti della Campania, perché non si era mai vista prima d' ora una solidarietà a pagamento": lo afferma Sandra Monacelli, segretaria regionale dell'Unione di Centro. "Più corretto sarebbe dunque - continua Monacelli - sostituire il termine solidarietà con quello di affare ed anche di puntello politico alla traballante poltrona del presidente Bassolino". Secondo Monacelli, "la vera responsabilità non è solo del povero assessore Monelli, che gode di una sovranità limitata, bensì del presidente della giunta regionale, visto che in Umbria non si muove paglia che la Lorenzetti non voglia". A giudizio del capogruppo di Fi in Provincia, Ivo Fagiolari, "siamo di fonrte a comportamenti che svuotano di qualsiasi valore procedure e contenuti del piano regionale rifiuti. L' emergenza della situazione non può essere considerata una valida giustificazione per comportamenti presi in violazione di precise disposizioni di legge".

Pubblicato il: 15/05/2003

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